Quando al 93’ il dodicesimo uomo in campo incita gli uomini di Mazzarri, con il classico e grintoso sostegno “dai ragazzi non mollate”, sembra che lo svolgersi della partita non sia positivo e che la scia tracciata alle 16.15 da Gerson Ferndandes, si sia spezzata nuovamente. Ma andiamo con ordine. Il Catania arriva al San Paolo affamato di far risultato e di uscire indenne, perché la zona rossa è a soli tre punti. Gli etnei sono ridisegnati per l’occasione, come una donna ad un gran galà, da Simeone con un 4-3-2-1 a trazione posteriore, dove a sorpresa viene schierato Bergessio, per la prima volta titolare dal suo arrivo, e il lanciato specialista dai calci piazziati Lodi (napoletano di nascita e di fede calcistica). L’inizio non sembra decollare, anzi dare più che altro grattacapi: da calcio d’angolo il Catania lambisce con un colpo di testa di Schelotto un palo che fa tremare la porta difesa da De Sanctis. Non appena trascorsi trenta secondi il Napoli è già all’arrembaggio nell’area di rigore avversaria. Il principito Sosa viene trattenuto in area, ben segnalato dal secondo assistente dell’arbitro, ed è inevitabilmente viene assegnata la massima punizione per gli azzurri. Al tiro del dischetto si presenta Cavani, che vuole firmare la sua presenza con un altro gettone nella classifica dei marcatori. Calcia con la sua consueta rincorsa, la palla spiazza il malcapitato Andujar, ma non entra in rete e lambisce l’esterno del palo sinistro per poi spegnersi sul fondo. Il pubblico della Curva B, reagisce da tifo sportivo, il quale invece di inveire contro per l’occasione mancata, senza perdersi d’animo applaude il proprio beniamino, come se stesse pregustando la sensazione di un gol nell’aria.
Il Catania, cercando di cautelarsi, impone un ritmo basso alla partita, giocando di rimessa rinunciando all’impostazione di gioco. Ma tale situazione permane per un quarto d’ora di gioco. Infatti al 24’ durante un azione di presidio nella metà campo siciliana, Cavani, ancora più generoso e spinto dal farsi perdonare dell’occasione perduta, scaglia un tiro dalla lunetta in dirizione di Andujar. La palla viene sporcata nella sua traiettoria da un difensore, i quale favorisce in posizione regolare, il colombiano Zuniga, che a tu per tu con il portiere avversario piazza la palla con un piatto destro sul primo palo, trovando per la verità un non impeccabile Andujar, di solito decisivo nell’uno contro uno. Gol di Apocalypto era quotato dai bookmakers a 20 volte la posta in gioco!
Il primo tempo si chiude con un possesso di palla barcelloniano da parte del Napoli (oltre il 70% di possesso palla!), che non lascia neanche le briciole ad un timido Catania.
Il secondo tempo inizia con lo stesso monologo del primo, ovvero quello di un Napoli all’arrembaggio e voglioso di porre fine al match. Sale in cattedra Hamsik che con un tiro di sinistro, su servizio di Cavani, impensierisce dai 25 metri Andujar e poco dopo innesca la classica ripartenza del Napoli, che da un situazione difensiva si proietta con pochi tocchi al limite dell’area avversaria. L’azione è eccellente, la palla calciata da Hamsik non prende il giro giusto e giunge un metro più avanti rispetto a Cavani già pronto nei gli ultimi 20 metri. Tra il 15’ e il 20’ del secondo tempo Simeone corre ai ripari, sbrigliando il Catania dal suo atteggiamento difensivo ad un più offensivo. Il Cholo passa al 4-3-1-3, grazie all’ingresso in campo di Ricciuti (il migliore in campo per gli etnei) e dell’escluso Maxi Lopez. L’atteggiamento più aggressivo del Catania costringe alle contromisure di Mazzarri che gioca con la linea a quattro, grazie agli arretramenti dell’ottimo Zuniga, quando il Catania attacca. Al 65’ il momento no dell’arbitraggio italiano viene riproposto anche nel copione della partita al San Paolo. Da un lungo lancio di Santacroce, Cavani ruba il tempo a Spolli, il quale riesce a fermare l’uruguagio solo con una trattenuta che si protrae fino all’ingresso dell’area di rigore. L’arbitro giudica il tutto regolare, e i fischi del San Paolo, in versione bolgia infernale, non si fanno attendere. Al 74’ Mazzarri regala la standing ovation a Zuniga, dolorante alla caviglia sinistra, ed entra in campo Dossena.
Le squadre si sono allungate, la partita si ravviva anche perchè il Napoli comicia a risentire delle fatiche di Coppa. Il Catania sembra approfittare della minore spinta degli azzurri con l’ingresso in campo di Ricchiuti cambia volto. Maxi Lopez da un peso specificoad un attacco fino a quel momento evanescente, ma senza incidire sotto porta. Il Napoli sembra controllare la partita senza troppi patemi d’animo, fino all’85 (consumate già le tre sostituzione) Santacroce finisce la benzina e viene spostato da Mazzarri in attacco, mentre ai compiti difensivi viene richiamato lo slovacco, autore di una superba partita. Il Catania cerca di affondare attraverso palle inattive e un inserimento dell’includente Bergessio, che sfrutta sbandamento difensivo per la momentanea assenza difensiva di Santacroce. La partita si conclude, inaspettatamente, con il Catania in avanti alla ricerca del pari.Il pericolo squalifica Cavani è stato scampato, questo è un risultato da non sottovalutare!
La vittoria in campo è la consapevolezza che l’assalto al vertice può continuare, nonostante le milanesi siano state avvantaggiate da clamorose sviste arbitrali e le polemiche sul caso Lavezzi sembrano aver frutatto stimoli e non rancore. La settimana più difficile dell’era Mazzarri sta per cominciare, con le due trasferte che valgono Europa League e l’aggancio al Milan. Ma comunque vadano le cose, dobbiamo ricordare, che non sono le vittorie ad appagare la passione del tifoso, bensì le emozioni provate nell’arco dei novanta minuti. Sono proprio le emozioni a costruire il castello su cui poggia un sogno, chiamato tricolore o europa league, non fa differenza.
Napoli(3-4-2-1): De Sanctis; Santacroce, P.Cannavaro, Aronica; Maggio, Pazienza (31′ st Gargano), Yebda, Zuniga (34′ st Dossena); Sosa (16′ st Mascara), Hamsik; Cavani. A disp.: Iezzo, Cribari, Ruiz, Dossena, C.Lucarelli. All.: Mazzarri.
Catania (4-3-2-1): Andujar; Potenza, Silvestre, Spolli, Marchese; Schelotto (19′ st Maxi Lopez), Lodi, P.Ledesma, Martinho (40′ Morimoto); Gomez (27′ st Ricchiuti), Bergessio. A disp.: Kosicky, Augustyn, Carboni, Llama. All.: Simeone.
Arbitro: Gava
Marcatori. 25′ Zuniga (N)
Ammoniti: Yebda (N), Andujar (C), Hamsik (N), Santacroce (N), Bergessio (C), Spolli (C)
Articolo modificato 21 Feb 2011 - 11:36