Se Cavani, per il Napoli, incarna la concretezza e il sacrfificio, Lavezzi è l’emblema della fantasia e dell’imprevedibilità. Quste doti, ben shakerate e servite all’avversario di turno, riescono a far volare gli azzurri e fungono da leggero ricostituente per una città vittima dei soliti, atavici problemi.
A Castelvolturno, nella conferenza stampa odierna, capitan Cannavaro ha toccato proprio quest’argomento: “Ezequiel, con la sua velocità, è un giocatore importantissimo per il Napoli, ma abbiamo fatto bene anche senza di lui. Siamo sempre alle solite: quando si vince possiamo farne a meno, quando si perde è indispensabile”.
Il Mattino ci riferisce di un Lavezzi in netta ripresa, soprattutto dal punto di vista psicologico : “ Ezequiel ripete ogni giorno a Mazzarri e ai compagni che non vede l’ora di tornare. Mazzarri ha previsto un accurato piano di lavoro per l’argentino, il suo contributo sarà fondamentale nelle ultime dieci partite di campionato, dalla trasferta di Parma a quella sul campo della Juve. Lavezzi sembra aver smaltito la delusione di Europa League e la stilettata di De Laurentiis, che lo esortava a prendere esempio da Cavani”.
Il Napoli, certo, è riuscito a portare a casa vittorie molto pesanti anche senza l’ex giocatore del San Lorenzo (tra tutte, quella contro il Genoa a Marassi rimane memorabile). Per questo motivo, la domanda che in molti si pongono dalle ultime due settimane è: “ il Napoli è vincente anche senza il Pocho”?
La verità è che quando il numero ventidue non è in campo, gli azzurri fanno molta più fatica a vincere le partite. il Pocho riesce quasi sempre, ad esempio, a calamitare su di sè i difensori avversari, permettendo così al Matador di trovarsi meno braccato al momento del tiro. Per non parlare della sua classe cristallina, della velocità e della quantità enorme di assist che nascono dal suo destro.
No… è da pazzi mettere in discussione uno come Lavezzi!
Marco Soffitto