Andrea Cupi, ex azzurro, difensore classe ’76, aveva iniziato il 2010 senza contratto, allenandosi prima con la Ternana nel mese di settembre e poi con il Grosseto. Poco meno di una settimana fa, oramai 35enne, ha deciso di accasarsi nel Tuttocuoio, piccola società della provincia pisana militante nel campionato nazionale dilettante. Domenica scorsa i tifosi della società nero-verde lo hanno accolto calorosamente nel il suo debutto in campionato.
Ma adesso facciamo un passo indietro, perché Andrea “Cupido” Cupi è stato un giocatore che ha sofferto molto la sua non brillante condizione fisica, rendendolo vittima di cronici infortuni. Difensore agile (175cmx68kg) rapido ed efficace, tecnico ed affidabile nelle marcature, è un jolly difensivo perché può giocare sia come centrale e sia come laterale destro ma predilige il versante sinistro. Cresciuto nelle giovanili della Roma (tra l’altro ha giocato insieme a Francesco Totti), due anni in serie C1 con Lodiagini e Carpi, debbutta in seria A il 12 settembre del 1998 con la maglia dell’Empoli (in Fiorentina-Empoli 2-0, ndr). Scaricato dalla società toscana, nel Gennaio 2006 arriva la sua grande chance, firma un triennale con il Napoli, diventa titolare dell’undici di Reja, pedina importante nel ritorno in cadetterria. La scelta di Napoli per Andrea Cupi “è il sogno di ogni calciatore è di indossare la maglia azzurra […]una serie C con il Napoli vale una serie A con l’Empoli”.
L’anno della Serie B non lo vedere protagonista, non rientra negli effettivi dell’organico perché il 28 agosto del 2006 subisce un intervento chirurgico per porre rimedio alla cronica pubalgia, il suo vero nemico. La pubalgia gli impediva di correre, non gli consentiva la scioltezza nelle gambe perché provava fitte alle gambe e all’addome. Dopo 487 giorni di inattività, e nello stupore generale di tutti gli addetti ai lavori, Cupido il 26 agosto del 2007 è il titolare della difesa a tre di Reja nella prima di Seria A, il Napoli dei 50 punti che ha conquistato l’intertoto. Cupi disputerà uno strepitoso girone di andata facendo reparto con Domizzi e Cannavaro. Purtroppo i suoi cali fisici non gli consentono di mantenere i 90 minuti e spesso oltre il 70’ era costretto ad uscire dal campo. Le sue 16 presenze in azzurro (ultima partita di Cupi è disputata a Torino contro i granata nel maggio del 2008) sono prive di errori, preciso negli interventi e ne la far salire la linea per innescare il fuorigioco. Uno dei suoi grandi ammiratori è senzaz dubbio Gianluca Di Marzio, telecronista Sky, sempre attento ad esaltare le sue qualità nelle sue perfomance con gli azzurri.
La storia di Cupi calciatore del Napoli finisce qui, ma certo rimane una parabola da non dimenticare, perché Andrea ha saputo soffrire e lottare in silenzio col male che lo affliggeva riuscendo a ritornare in campo ad esprimersi a buoni livelli, senza farsi abbattere delle avversità. Se il Napoli è diventato vincente, un pizzico di gratitudine va anche all’umile difensore di Frascati, che quando è stato chiamato in causa, nonostante i suoi limiti atletici, ha dato sempre il 110%. I tifosi del Napoli non lo hanno dimenticato, perchè su Facebook è attivo un suo personale fan club con quasi 200 iscritti all’attivo. Anche se non è in massima serie, Andrea è nuovamente in campo per lottare!
Alessandro D’Auria
Articolo modificato 6 Mar 2011 - 11:05