Sembrerebbe un’interessante annuncio immobiliare fatto apposta per la famiglia De Sanctis,prossima a cambiare domicilio in città. Ma non è così, questo è solo un eufemismo! Siamo un po’ stufi del tormentone “torti arbitrali” e “manie di persecuzione”. Tutti i rappresentanti di un club, dai tifosi fino al responsabile di campo, ovvero l’allenatore, hanno diritto di dire quanto è accaduto sul manto erboso. Nessuno è depositario della verità, siamo in democrazia e nell’era della comunicazione di massa, il libero pensiero di protestare non è stato bandito. Perché il gesto del presidente De Laurentiis allo stadio (in puro stile da panolada iberica) viene interpretato negativamente (addirittura incita alla violenza!), mentre quello del presidente Corioni che con un fare quasi cabarettistico si sberleffa dell’intera Napoli del calcio, minimizzando sulle beghe arbitrali orchestrate per fare ascolti in tv, viene accolto come razionale? Non è una novità, due pesi due misure differenti. Quello che resta però è la mancanza di rispetto, gettare altra benzina sul fuoco, non è incentivare polemiche su altre polemiche? Proprio adesso che stiamo assistendo ad un felice connubio di maturità tra società e tifoseria, vogliamo dare credito a questi colpi di bassa–lega?
Eppure l’uomo della partita di domenica è stato proprio Andrea Caracciolo, che ha sciupato tre palle gol a due passi dal superlativo De Sanctis, poco omaggiato per la sua imbattibilità mantenuta e per il punto, anche se indigesto, portato a casa. L’Airone è stato l’uomo in più per il Napoli, si perché quando al direttore sportivo bresciano, Gianluca Nani, ospite in una una nota trasmissione di Sportitalia, gli ricordano dei 3 minuti di smarrimento totale del Napoli nel finale non sfruttati dell’imprecisione dell’attaccante delle rondinelle, i nervi si accavallano e si cerca di dimenticare. Ma quello che ironicamente ha dimenticato il simpatico ds che il Brescia è venuto a difendersi in 9, e tra l’altro gli è sfuggito che Andrea Caracciolo ha rispolverato i fasti di un suo passato da difensore per allinearsi con quelli della linea a tre di Mazzarri. Perchè non lo invitiamo nel lussuoso appartamento di via Caracciolo, dove il panorama che si vede dal terzo piano sulla sinistra in classifica rimane pur sempre suggestivo.
Alessandro D’Auria