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Gergely Rudolf, attaccante classe 1985, titolare della nazionale ungherese, molto seguito e amato dai suoi connazionali, è uno dei protagonisti del week-end italiano. Muove i primi passi nel mondo del calcio nel club ungherese del Nyíregyháza per poi trasferirsi in Francia nel Nancy, club nel quale è cresciuto calcisticamente dove si afferma nella formazione riserve. Dopo l’esperienza francese torna in patria, e con il Debrecen in tre anni collezione 52 presenze, 24 reti e vince due campionati di fila.

Prelevato a costo zero dal Genoa, acquistato come investimento economico per far livellare una concreta plusvalenza e non come giocatore di prospettiva. Si  è aggregato ai rossoblù (dopo Detari è il secondo Ungherese nella storia del club genoano) con la consapevolezza di trovare poco spazio. Ma Rudolf è un giocatore di carattere perché non si è fatto sfuggire l’opportunità di giocare nel nostro campionato, fiducioso di apprendere e non di pretendere. Infatti appena venuto a sapere di un suo possibile trasferimento in Italia, frequentò nel suo paese un corso di lingua italiana, per non trovarsi così disorientato e fuori contesto nel suo approdo al Genoa. Nonostante la forte concorrenza, riesce a ritagliarsi spazio nell’undici genoano guidato da Gasperini. La fiducia dell’ex tecnico genoano viene ripagata dal suo primo gol in serie A, all’olimpico contro la Roma, rete influente ai fini del risultato finale. Rudolf si definisce come “un attaccante senza ansia del gol”, ma la suo fisico esile gli consente giocate rapide e tempi d’inserimento. Gioca più come esterno, di solito sulla sinistra, giocatore presente nell’impostazione di gioco, predilige giocare fuori dall’area.

Il 13 Gennaio approda a Bari in prestito per dare maggiore vivacità all’attacco pugliese. Il suo debutto con la maglia dei galletti è d’impatto, un preciso destro fa secco nientemeno Buffon a Torino. Questa è la chiara testimonianza che Rudolf non è venuto a recitare il ruolo di semplice meteora.

In settimana aveva dichiarato prima della delicata sfida al San Siro: “Dopo il rigore sbagliato a Cagliari e la rete sfiorata domenica scorsa ad Udine, è arrivato il momento di segnare. Non importa chi sia l’avversario, voglio solo vincere”. Le sue parole sono state quasi profetiche, perché il talentino magiaro, ha segnato contro il Milan, proprio come aveva promesso. Il suo è uno di quei gol che rimette ancora tutto in gioco e rende il nostro campionato sempre più affascinante. La sua rete può sembrare quasi influente per le sorti del suo Bari, oramai in attesa della definitiva resa  matematica, ma per gli azzurri di Mazzarri vale tanto: la consapevolezza che il Milan può vacillare e perdere altri punti nella volata scudetto. Il percorso che porta al derby della madonnina il prossimo 3 aprile grazie a Rudolf è ancora più incandescente e ricco di motivazioni.

Alessandro D’Auria

Articolo modificato 15 Mar 2011 - 09:41

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redazione