Da pochi minuti si è concluso l’incontro tra Unicredit e l’imprenditore statunitense Thomas Di Benedetto. Ci siamo. Mancano solo le firme per ufficializzare la cessione della società.
Per la prima volta un gruppo imprenditoriale straniero entra nel calcio italiano, e le dichiarazioni del presidente del CONI Gianni Petrucci aiutano a capire il perchè di questa autarchia calcistica che per anni ha estromesso i capitali stranieri dall’universo pallonaro tricolore.
L’attacco sferrato da Di Benedetto allo Stadio Olimpico, ritenuto inadeguato, ha indignato il capo dello sport italiano, che ha accusato lo yankee di mancanza di rispetto.
“Lo stadio Olimpico ha ospitato la finale di Champions League nel 2009” ha tuonato Petrucci. Come se ospitare un evento sia indice di qualità dell’impianto.
Ma d’altronde Petrucci raggiunge lo stadio in auto blù e assiste le partite in tribuna d’onore. Come biasimare la sua indignazione ?
Provincialismo di quart’ordine che tanto fa riflettere sull’andamento dell’intero sport italiano.La speranza è che Di Benedetto possa “asfaltare la strada” ad altri investitori stranieri, di modo che l’intero movimento calcistico possa crescere di competitività e riemergere dalla mediocrità attuale.
Fabio Piscopo