Claudio Garella è stato uno dei portieri più forti degli anni ’80. Il suo modo di parare era strano, ambiguo ma è proprio per quel suo modo talvolta buffo di difendere i pali che è diventato famoso in tutta Europa. L’ avvocato Gianni Agnelli non parlava mai a sproposito e lo definì “Il miglior portiere senza mani”. “Paperella” per i suoi critici, ma anche il ben più gratificante “Garellik” da parte dei suoi estimatori, Garella era considerato un portiere da non imitare sul piano tecnico; nonostante fosse molto scoordinato trasse da questo “svantaggio” un grande aiuto perché grazie a questo suo difetto compiva degli interventi di puro istinto e anche di grande fortuna che salvarono più volte la sua porta. Con Verona e Napoli ha compiuto dei veri e propri miracoli in città che non avevano vinto mai lo scudetto.La sua carriera iniziò in maniera anche un pò sventurata e arrivato troppo giovane alla Lazio non brillò. Dopo esser passato per Genova, sponda blucerchiata, arrivò a Verona dove Bagnoli, allenatore nell’ anno dello scudetto, aveva paura di retrocedere. A Napoli Garella ha i suoi ricordi più belli, forse per l’ amore della gente, forse per aver giocato con il giocatore più forte di tutti i tempi. Oggi il portierone che stranamente non raggiunse mai la nazionale allena il Barracuda che milita in seconda categoria nella sua Torino.
Articolo modificato 1 Apr 2011 - 09:04