Stiamo parlando della stagione 1989-90 quando il Napoli guidato da Albertino Bigon, padre di Riccardo attuale DS dei partenopei, scrisse il proprio nome, per la seconda volta, nell’albo d’oro del campionato di Serie A. Era il 22 aprile del 1990, penultima giornata di campionato, quando gli azzurri giunsero al Dall’Ara al primo posto della classifica con due punti di vantaggio, all’epoca la vittoria valeva due punti, sul Milan di Arrigo Sacchi. I rossoblu avevano in panchina Gigi Maifredi e in difesa un ormai “anziano” Antonio Cabrini, a completare la rosa c’erano Massimo Bonini, Nicola Marangon, Ivano Bonetti e Bruno Giordano. Gli azzurri presentavano il trio delle meraviglie con Maradona, Careca e Alemao. Il Napoli partì subito in quarta portandosi in vantaggio nei primissimi minuti con un gran gol di Careca, al nono minuto fu Maradona a segnare il raddoppio con un tiro a giro da fuori area, al quindicesimo fu Francini, servito di tacco da Careca, a portare il risultato sullo 0-3 e, a completare l’opera ci pensò Alemao che all’ottantesimo fissò il risultato sul 2-4. Nel frattempo il Milan perse per 2-1 al Bentegodi di Verona contro l’Hellas. Il Napoli era Campione d’Italia. Appreso il risultato finale della sconfitta del Milan i quasi 20.000 napoletani che popolavano lo stadio Dall’Ara festeggiarono la vittoria dello scudetto per la seconda volta, mentre i tifosi bolognesi omaggiavano gli azzurri cantando “campioni, campioni”.
Domenica 10 aprile 2011 si gioca la trentaduesima giornata di Serie A e il Napoli di Mazzarri è di scena al Dall’Ara. Tra le due sfide ci sono analogie e differenze. Le due squadre erano come allora Napoli e Milan. In gioco, così come nel 1990, c’è l’ambito tricolore. Così come successo ventuno anni fa gli azzurri saranno seguiti da un numero impressionante di tifosi. All’epoca gli azzurri erano in testa alla classifica mentre adesso sono al secondo posto. Nel 1990 era la penultima di campionato mentre adesso ci sono altre sei partite da giocare. Gli uomini di Mazzarri arriveranno a Bologna senza il matador Cavani ma con dentro la forza e la voglia di scrivere un capitolo importante per la loro squadra. Speriamo che l’atmosfera possa essere quella che ventuno anni fa accompagnò il trionfo degli azzurri in modo da dimostrare a tutti che il calcio è tornato ad essere quel fantastico gioco che tutti i bambini sognano.
A volte la storia sembra ripetersi, mentre a volte i ricordi possono tirare brutti scherzi. A noi per il momento piace sognare.
Roberto Longobardi
Articolo modificato 5 Apr 2011 - 23:42