Dopo un promettente avvio di stagione la stellina brasiliana dell’Inter Philippe Coutinho è scomparsa dal firmamento nerazzurro.
Nei primi tre mesi, infatti, il talento verdeoro si era ritagliato un discreto spazio nella gestione Benitez, con la complicità di una serie infinita di infortuni che hanno falcidiato i campioni d’europa soprattutto nel reparto offensivo.
Trequartista con discreta velocità, di passo e di “mente”, Coutinho è stato impiegato molto spesso da esterno sinistro nel 4-2-3-1. Un modulo che non esalta le sue caratteristiche.
La versione moderna del 442, infatti, è caratterizzata da un lavoro massacrante per gli attaccanti, riciclati come esterni alti di centrocampo; Coutinho non è fisicamente pronto per svolgere mansioni di genere. Più adatto invece a ricoprire il ruolo di esterno in 4-3-3.
Il suo ruolo naturale è comunque quello di trequartista centrale alle spalle di due attaccanti.
Con l’avvento di Leonardo, un brasiliano, un talent scout reinventato, impropriamente, allenatore, in molti pensavano che l’ascesa di Coutinho sarebbe proseguita.
Gli infortuni e la volontà di Leonardo di accattivarsi la vecchia guardia hanno estromesso il diciottenne di Rio dalle rotazioni.
Tanta panchina e solo un tempo, contro il Palermo, chiuso con l’Inter in svantaggio per 2-0.
E’ auspicabile, per la crescita del giocatore, una cessione in prestito. Il termine “farsi le ossa” non è mai stato così appropriato, considerando anche la corporatura del riccioluto Philippe.
Le qualità ci sono, servono fiducia e continuità.
Fabio Piscopo
Articolo modificato 15 Apr 2011 - 14:48