Oggi è un idolo della città del Palio, uno dei punti fermi dei bianconeri guidati da Antonio Conte. Il suo Siena ha un piede e mezzo in serie A, si attende solo la regola aurea dell’ultimo punto da conquistare per festeggiare il ritorno nel calcio che conta. Le qualità e la caratteristiche da terminale offensive sono ben note del ventinovenne attaccante, a Napoli ha lasciato un bellissimo ricordo. Peccato che non ha trovato lo spazio che meritava e la fiducia per continuare la sua avventura napoletana. Crediamo spesso che comprare giovani stranieri sfruttando il loro entusiasmo sia la scelta giusta in termini di prospettiva. Oggi però possiamo rimpiangere la cessione a titolo definitivo di Calaiò.
Il Siena ha visto bene riscattando la comproprietà per una cifra poco superiore al milione di euro. Non possiamo nascondere un velo di rammarico perché la maturità e l’esperienza di Calaiò, in un reparto offensivo eccezionale ma non completo come quello di Napoli di Mazzarri, avrebbe garantito un margine di maggiore garanzia in vista della prossima grande sfida “europea” azzurra. Se la cessione dello scorso anno fosse stata un idea troppo avventata? Emanuale Calaiò, rispetto ai cannonieri quest’anno saliti dalla B come Eder e Pinillia, ha tutte le caratteristiche per un campionato di serie A a doppia cifra. Perchè Bigon al posto dello stagionato Lucarelli o di altri nomi pescati in giro nel mondo, non traccia un operazione di mercato per un eventuale ritorno dell’arciere sotto l’ombra del Vesuvio? Questa ipotesi è da fantacalcio…
Alessandro D’Auria
Articolo modificato 3 Mag 2011 - 11:20