A Lecce i giallorossi salentini restituiscono lo sgarbo ricevuto all’andata, feriscono e mortificano gli azzurri proprio nella zona Napoli. Ernesto Chevanton si ricorda di essere il leccese più prolifico in serie A, e con sinistro da antologia regala tre punti che valgono doppio nella difficile scalata salvezza. La palla è nettamente oltre la linea, coraggioso Valeri a prendersi la responsabilità, inutili e fuori luogo le proteste azzurri: troppo nervosi sul finale.
Il primo tempo le due squadre si divertono a giocare a ping pong con la noia, decidendo tacitamente di osservare un attento studio su “come” ferirsi nei secondi 45 minuti. Hamsik con le sue giocate cerca di innescare i due sudamericani del magico trio, ma senza riuscirci. Nelle file giallorosse il centrocampo di De Canio con Giuseppe Vives e Guillermo Giacomazzi, con determinazione e muscoli supera il gap con quello azzurro.
Al quinto minuto del secondo tempo, contatto dubbio in area tra Campagnaro e Olivera, l’arbitro Valeri non ritiene pulito l’intervento dell’italo-argentino (colmando per effetto di compensazione la svista sul tocco di mano di Cannavaro nel finale del primo tempo) e ordina la massima punizione. Si incarica dell’onere della battuta Daniele Corvia, che con freddezza scaglia il pallone nell’angolo alto alla sinistra di De Sanctis: esecuzione perfetta ed imparabile. Trascorrono altri 5 minuti, e Corvia è nuovamente protagonista, in una rapida azione del Napoli atterra il Pocho a pochi metri dall’area di rigore: secondo giallo, Lecce in dieci.
La partita cambia volto, il Napoli prende possesso del rettangolo di gioco. La cavalleria azzurra assedia il fortino costruito attorno a Rosati. Il pareggio arriva proprio sul doppio cambio chiamato pochi minuti prima da Mazzarri. Lavezzi batte corto un calcio d’angolo, la palla viene recapitata a Zuniga che scodella un invitante pallone al centro dell’area. I centimetri giusti ce li ha il folletto di Caltagirone che con un ravvicinato colpo di testa porta il Napoli in parità. E’ il terzo centro in tredici presenze per Mascara. Ma al 74’ quando gli azzurri stavano lavorando per la prova generale del goal vittoria, arriva l’impensabile: Edinson Cavani, espulso per doppia ammonizione. El Matador non ha giocato una gara serena dal punto di vista mentale, sempre in polemica con Valeri.
Non si vuole avere la sgradevole sensazione di un’improvvisa rottura del giocattolo ammirato fino a domenica scorsa, la festa Champions è rinviata per la prossima settimana… l’Udinese è a meno 6, basta con i patemi d’animo!
Alessandro D’Auria
Articolo modificato 8 Mag 2011 - 18:46