Vista la formazione, si temeva un Napoli bis sazio e con la testa già nella prossima stagione, ma non è stato così. I gregari hanno la differenza, hanno dimostrato che il Napoli non è soltanto quello dei “titolarissimi”. Proprio come dice Mazzarri “cambiano gli interpreti ma il gioco è sempre lo stesso”, un primo tempo giocato antologicamente da “grande”. Nei primi ’45 la grande tranquillità dei giocatori azzurri ha fatto arrossire la “vecchia signora”, sempre più timida e ormai fuori dai gran galà per la prossima stagione. Christian Maggio si conferma l’esterno destro da inserire nella top11 del campionato italiano e nella sua 300 partita da professionista porta in vantaggio il Napoli sfruttando un cross “al bacio” partito dal destro di Ernesto Sosa. Prova maiuscola di Raffele Maiello, schierato in campo dal primo minuto al fianco di un inedito Gargano capitano. Il ragazzo classe ’91 si mette in evidenza con passaggi fluidificanti e la maturità di chi ha concluso il suo periodo di apprendistato, pronto ad una maglia “tutta sua”. L’altro sorriso della serata torinese è quello di Cristiano Lucarelli, anche lui alla prima da titolare, lascia Napoli con un gol dei suoi, sfruttando i suoi centimetri da un calcio d’angolo battuto dal Pocho, subentrato a partita in corsa. Alessandro Matri toglie “lo sfizio” della seconda vittoria consecutiva del Napoli nella tana juventina, ma di certo il suo goal da rapace d’area non pareggia la partita dal punto di vista morale perché vedere il Napoli imbottito di riserve aver condotto la gara per tutti i 90 minuti: vale più del successo.
Il Napoli chiude la sua stagione con una progressione di 11 punti rispetto alla precedente, partita dopo partita ha acquistato la consapevolezza di rientrare nell’elite calcistica, prima italiana e poi europea. I tifosi sventolano nel loro cuore l’entusiasmo di chi ha voglia di vedere la prossima stagione come la continuità di un progetto sotto il segno di un ciclo… vincente.
Alessandro D’Auria
Articolo modificato 22 Mag 2011 - 23:43