E’ un vulcano all’ombra del Vesuvio, lo è sempre stato dal suo arrivo, o meglio, dal suo ritorno a Napoli, considerato che pur essendo nato a Roma la sua famiglia è di Torre Annunziata.
Napoli non lo ha amato subito, anzi.
In pochi oggi ricordano di un suo tentativo per l’acquisto del Napoli già ai tempi di Ferlaino ma in molti in città gli preferivano i soldi di Briatore che dalla Benetton sarebbe passato alla guida dei partenopei. Fantacalcio.
Non dimentichiamo i 50mila spettatori della presentazione della squadra di Gaucci: era il 26 luglio 2004 e gran parte della città si presentò allo stadio San Paolo sostenendo il progetto dell’ex presidente del Perugia fatto di fumo, parole e.. ?
Ad un mese e mezzo da quella serata circense il Napoli era di De Laurentiis e le sue parole “progetto”, “Europa”, “fair-play finanziario”, facevano storcere il naso a non pochi tifosi.
Quelle parole oggi sono fatti, in sette anni il Napoli è passato dalla metafisica alla realtà che si chiama Champions League.
De Laurentiis ha perdonato i diffidenti, poi ha perdonato Mazzarri. E’ vero, è il suo lavoro, è un imprenditore e gli fa comodo guadagnare sia danaro che immagine. Ma siete sicuri che in giro ci sia di meglio o qualcuno che non abbia i suoi stessi interessi?
Il “problema” è che lui porta a termine ciò che comincia e per il napoletano medio, abituato all’arte dell’arrangiarsi e senza programmazione, la figura del presidente è troppo distante.
Per fortuna il calcio unisce e questa volta la missione è compiuta.
Auguri Presidente…
Antonio Manzo