Signori che vergogna! Un altro scandalo nella rovente estate calcistica, un pallone che non vuole rotolare ed assoggettarsi esclusivamente alle regole della fisica. Dopo il tram tram dei diritti tv, Calciopoli e debiti stellari della società professionistiche, lo scandalo scommesse è quella pestilenza che noi tutti avremmo voluto evitare.
Il germe del totonero, dopo i casi del 1980 e del 1986, è tornato ad infangare lo sport più bello del mondo. Per colpa di pochi, vili ed avidi approfittatori dell’amore che milioni d’italiani hanno per il “gioco”. Essi hanno gonfiato l’ indignazione dei benpensanti ed hanno servito l’ennesimo assist per la dequalificazione del sistema calcio.
Per adesso solo l’ex laziale, Giuseppe Signori, è l’unico del quadrunvirato (nel momentaneo quadro descritto dalla magistratura) dei manovratori (ricordiamo il “bello” alias Bettarini, il “capitano” Cristiano Doni e il portiere della cremonese Paoloni) ad essere finto di fatto nel patibolo dei colpevoli dalla giustizia. E’ proprio il bergamasco amante del gol a chiedere “pietà per la situazione”. Le partite incriminate sono Brescia-Bologna, una partita chiave per la salvezza blucerchiata, tant’è che si parla di un ripescaggio della Samp in A; Inter-Lecce e Benevento-Pisa. Infatti le combine dei risultati è legata maggiormente ai campionati di serie B e di Prima divisione, dove il portiere della Cremonese è il principale “giostraio” dell’illecito sportivo. La famosa “stretta di mano” di Doni per confermare il tacito accordo sull’alterazione dei risultati viene prontamente smentita dal protagonista della vicenda. Il bergamasco dichiara all’Ansa che Cristiano Doni interviene sull’inchiesta della procura di Cremona che lo vede tra gli indagati per presunte ”combine” legate ad alcune partite giocate dall’Atalanta. In un breve comunicato affidato all’ANSA, il bergamasco si difende sostenendo ‘di aver sempre agito nel rispetto delle regole e di riporre la massima fiducia negli organi di giustizia ordinaria e sportiva che “certamente appureranno la sua assoluta estraneità ad ogni fatto in contestazione”.
Forse non siamo neanche giunti alla prima matrioska di questa sciagurata pagina del nostro calcio, l’effetto domino di questo scandalo non è ancora iniziato, nelle oltre 500 pagine dei verbali delle intercettazioni telefoniche ci sono ancora molti nomi e molte vicende da analizzare. I pm di Cremona stanno lavorando a quattro braccia, si prevede una lunga inchiesta dai mille risvolti. Dopo tutto rimaniamo innamorati di questo entertainment, per adesso, anche se con una punta di rabbia, è saggio ascoltare il consiglio del difensore della nazionale Giorgio Chiellini che in merito alla questione si è pronunciato così: “Prima di dare un giudizio, però, bisogna aspettare visto che c’è un’inchiesta in corso”.
Alessandro D’Auria