Durante la presentazione ufficiale del nuovo acquisto del Napoli Britos, il presidente De Laurentiis non solo ha bacchettato la stampa circa alcune inesattezze di carattere economico e mediatico, ma si è esposto con toni forti anche sul suo ruolo nella Lega Calcio e su affascinanti iniziative future:
“L’anno scorso lavoravamo per il quinto posto. Poi per la bravura di Mazzarri e per l’imprecisione delle concorrenti abbiamo fatto addirittura meglio. Ora stiamo affinando le armi nel nostro processo di crescita, per andare all’arrembaggio, che sia comunque assennato. Non esiste più il discorso di primo e secondo quinquennio, c’è un calcio che sta cambiando e noi non possiamo lasciare sulle poltrone i cosiddetti poltronisti che poi non fanno niente. Chi vuole stare in poltrona deve fare qualcosa, non può certo riposarsi. A me quando dicevano “questo non si può fare” rispondevo “perchè? per quale motivo?” e la risposta non c’era mai. Nel calcio mi sono ritrovato a scuola, dove c’è qualcuno che mi dice cosa fare e cosa non fare. E quando chiedo spiegazioni mi si risponde in maniera stupidamente esaustiva “è così”. E io mi incazzo. Qualche testa in futurò cascherà: o uccidono me o io cambierò qualcosa. Non è una minaccia, è la realtà. La Lega ha discusso sei mesi su come dividere 200 milioni, senza pensare a come migliorare il nostro calcio e a recuperare quel quarto posto che ci è stato scippato dalla Germania. E a mangiare cose improbabili che fanno solo male. Noi dobbiamo capire veramente cosa fare da grandi: innanzitutto portare il calcio femminile professionista. Io voglio fare un’appendice della Lega con 12 squadre femminili, non di più. Quando ho detto questa cosa Tavecchio (presidente della Lega Nazionale Dilettanti Ndr) mi ha abbracciato, poi però mi hanno fermato subito. Immaginate un Napoli femminile che giochi una Champions? Un San Paolo gremito di donne che poi potrebbero venire a vedere anche il Napoli maschile“.
Giorgio Longobardi