Il calcio, come la vita, è una questione di punti di vista.
Allora mi piace pensare a questa campagna acquisti appena trascorsa in maniera molto positiva, senza fronzoli o false aspettative non mantenute.
Il Napoli ha mantenuto i suoi tre tenori lì dinanzi, rovesciando il mercato è come se il Napoli li avesse acquistati all’ultimo minuto: ha vinto De Laurentiis che ha dimostrato una coerenza più unica che rara in questo pazzo mondo del pallone, hanno vinto i tifosi che volevano vedere intatta la propria squadra che ha conquistato la Champions.
Mi verrebbe voglia di ripescare centinaia di articoli di qualche settimana fa che davano per scontato Hamsik al Milan, Lavezzi al City, Cavani al Tottenham. I giornali vanno pure venduti.
Bigon ha fatto un grandissimo lavoro anche in uscita piazzando Bogliacino, liberandosi di Dalla Bona, accontentando Cigarini (e Pierpaolo Marino) e lasciando maturare in maniera molto intelligente tanti giovani campioncini.
La permanenza di Rinaudo, che ai più potrebbe sembrare un azzardo, potrà invece rivelarsi un’ottima intuizione: corna facendo, da buoni napoletani, chi potrebbe mai sostituire Paolo Cannavaro in caso di defezioni?
Stesso discorso per Gargano che potrà far rifiatare il centrocampo azzurro se non addirittura riprendersi il posto da titolare in caso Dzemaili non dimostri di essere da Napoli.
L’attacco soffre di sovrabbondanza: l’impressione è che Lucarelli e Mascara abbiano più importanza come uomini da spogliatoio che da calciatori ma il campo potrà contraddirmi.
La squadra, nel complesso, è migliorata tantissimo, rafforzandosi notevolmente ma ciò non significa che automaticamente arriveranno risultati migliori.
La stagione passata è qualcosa di irripetibile e i suoi ricordi rischiano di pesare troppo sui risultati di quest’anno; in Champions vanno solo tre squadre e non è detto che le grandi assenti (Juve, Roma, Genoa) quest’anno si riconfermino negativamente.
De Laurentiis e Bigon ci hanno fatto un grandissimo regalo lasciando inalterato il gruppo: accettiamolo e sogniamo, a prescindere dai punti di vista.
Antonio Manzo