Ho finito da poco la telecronaca per Sky con Luca Marchegiani, è stato un anticipo emozionante, un ritmo elevatissimo nonostante un caldo asfissiante. E un numero, il 17, che a Napoli non porterà più sfortuna, non solo perché scelto da Marek Hamsik. Era infatti da 17 anni che gli azzurri non vincevano all’esordio in serie A, l’avversario era la Reggiana (l’anno il 1994), questa volta è toccato al Cesena, orgoglio e cuore della Romagna. Da Libro cuore, invece, la storia di Hugo Armando Campagnaro, un gol al debutto di un campionato iniziato dopo un’estate terribile: un incidente stradale maledetto, la tragica morte di un caro amico, qualche ferita e uno schock superato con l’abbraccio di chi non l’ha lasciato solo. Lui non ha lasciato solo il Napoli nel momento più difficile di una prima nata benissimo con la fiammata di Lavezzi e proseguita meno bene con la reazione del Cesena, il gol di Guana, la sofferenza sui calci piazzati avversari. Giampaolo ha costruito una squadra bella e divertente, Mutu fa l’attaccante di manovra, gli altri si inseriscono con pericolosità. Bello ma ingenuo il Cesena, perché Benalouane si fa ammonire due volte in pochi minuti, Mazzarri mette prima Hamsik e poi Pandev, la storia della partita finisce quasi subito, l’inferiorità numerica pesa sull’equilibrio della partita, all’appello del gol manca solo Cavani mentre il suo nuovo compagno d’attacco fallisce il più facile dei gol all’esordio. Ci pensa così Campagnaro a riprenderla, Hamsik a chiuderla. Con quel 17 sulle spalle che a Napoli adesso porterà fortuna.