Succede tutto in meno di 50 minuti di gioco: tre gol che sono la sintesi del carattere dell’undici azzurro. La partita era cominciata con il piede sbagliato perché il Milan parte bene trovando un superbo gol di testa con Aquilani ben servito da Fantantonio Cassano. Dopo 120 secondi, il Napoli supera la prova del nove e lungo l’asse Lavezzi-Maggio-Cavani trova subito il pareggio. Ma il Matador non è sazio questa ser: al 36’ del primo tempo da un ripartenza innescata dal maratoneta Gargano trova il gol del sorpasso. Il sigillo finale arriva nei primi minuti della ripresa dove sfrutta un palla vagante nel cuore dell’area avversaria grazie ad un tiro, nuovamente di prima intenzione e nuovamente di destro.
Il Napoli ha dimostrato maturità perché ha studiato i propri avversari nei primi dieci minuti e dopo aver incassato lo svantaggio non si è disunito, tutt’altro. Oltre alla fase offensiva gli azzurri di Mazzarri scoprono una vocazione difensiva che potrebbe colmare il famigerato tallone d’Achille della squadra. La linea a tre composta da Campagnaro, Cannavaro e Aronica è apparsa fredda e lucida nei momenti più delicati; il centrocampo con Inler ha trovato muscoli e geometrie, invece Gargano ha ritrovato se stesso e il feeling con il pubblico; il reparto offensivo ha rispolverato il Cavani dei 26 gol dello scorso anno. Mercoledì nel turno infrasettimanale c’è la delicata trasferta a Verona contro Chievo, l’unica squadra che lo scorso anno è riuscita a strappare 6 punti al Napoli. Intanto gli azzurri sono a punteggio pieno e si godono non il primato ma il +5 dalle due milanesi e dalle due romane.
Alessandro D’Auria
Articolo modificato 18 Set 2011 - 23:10