La rosea ha intervistato Antonio Careca indimenticato attaccante degli anni d’oro del Napoli.
Cavani come Careca?
“Abbiamo caratteristiche diverse, lui è soprattutto un finalizzatore, io ero uno che correva anche palla al piede. Però è più decisivo di me, io davanti avevo Giordano e Maradona, poi Zola e Fonseca, lui è l’unico attaccante vero della squadra, Lavezzi fa gli assist, Hamsik si inserisce da dietro. Mi sorprende la velocità di esecuzione del tiro, che è quella che caratterizza un vero attaccante, la grinta e la capacità di stare sempre al posto giusto nel momento giusto. Un vero trascinatore.”
E il Napoli come le sembra?
“Lo vedo spesso in tv, in Brasile faccio il commentatore televisivo e non mi perdo le partite del campionato italiano. E ovviamente seguo il Napoli con particolare simpatia. E’ una squadra costruita bene, sostenuta in questo momento da un grande entusiasmo. L’ho trovata migliorata anche sul piano mentale: l’anno scorso negli scontri diretti non aveva ancora la convinzione nei propri mezzi che mostra oggi. Però la concorrenza resta agguerrita, presto per fare certi discorsi.”
Cosi gli manca per lo scudetto?
“Nulla. Ha un allenatore bravissimo e un presidente competente. E il pubblico resta il suo punto di forza. Napoli va pazza per i suoi calciatori, a volte da questo amore bisogna difendersi. Lo dico con affetto a tutti i tifosi: lasciate crescere questi ragazzi senza assilli, non vi deluderanno.”
Fonte: Gazzetta dello Sport