Capita anche nelle migliori famiglie. Ebbene si, il Napoli ha “ciccato” la partita, il risultato e chiaramente la prestazione, ma a chi non capita di prendere una cantonata? So già che mi si obietterà che era il momento buono per scappare, che la partita col Chievo era una grossa occasione, e via così, ma io ho buone ragioni per supporre che anche con i titolari in campo non sarebbe finita molto diversamente, o forse avremmo portato a casa l’onorevole 0-0 che fino al minuto 75 avevamo in tasca.
Alla quarta gara il Napoli è mancato nell’aspetto mentale, dopo tre gare ad alta tensione (esordio in campionato, trasferta a Manchester e Milan in casa), andare a giocare a Verona con l’occhio iniettato di sangue non è facile. Il Napoli, e ce lo siamo detti molte volte in queste pagine, è squadra che gioca anche bene, che ha un impianto, degli schemi, ma che per poterli attuare necessita in ogni gara di due componenti fondamentali: 1) condizione atletica e 2) furore agonistico.
Per le ragioni di cui sopra il furore agonistico non poteva esserci, dopo la sbornia di elogi a mezzo stampa nazionale ed estera e i risultati molto positivi delle prime tre gare la squadra (intesa come gruppo di 25 elementi) ha tirato il fiato mentalmente. Purtroppo poi anche la condizione atletica è venuta meno, perchè la formazione di ieri era imbottita di giocatori che non avevano i 90 minuti ad alto ritmo nelle gambe, e qui si spiega anche il calo di concentrazione patito dopo il 60° minuto, ma mai come in questa stagione il turn-over è necessario. Anche 12 mesi, i primi esperimenti di turn over tra settembre e ottobre, non furono esaltanti per risultati, tuttavia poi con l’assestamento degli equilibri di squadra Mazzarri è riuscito nel corso dell’anno a rendere i giocatori quasi tutti intercambiabili senza contraccolpi. Nel mercato estivo sono arrivati 10 giocatori, chi pensava che l’inserimento fosse automatico e immediato chiaramente non conosce il calcio.
Ora il Napoli affronta nelle prossime tre gare (in 7 giorni) Fiorentina, Villareal e Inter (a Milano): in quale di queste gare avreste voluto far rifiatare i “titolari” del Napoli?
Non credo ci siano molte risposte da raccogliere alla domanda precedente, e allora Mazzarri non è un pazzo, e non è un presuntuoso, ha dimostrato in questi due anni di avere sempre il polso della situazione e di saper sempre far riscattare la squadra dalle brutte prestazioni. Per questo non c’è da imprecare, o disperarsi perchè tra meno di 60 ore si torna in campo per una nuova partita, e lo stop patito ieri sarà solo la rampa da cui ripartire di slancio verso i prossimi duri impegni.
Andrea Iovene