Al minuto 72 di Napoli – Fiorentina, Goran Pandev ha fatto il suo ingresso in campo.
La sfida viveva il suo momento cruciale: gli azzurri, dopo 60 minuti da dimenticare, iniziavano a fare la partita e cercavano la vittoria con Hamsik, Lavezzi, Cavani e lo stesso Pandev presenti contemporaneamente sul terreno di gioco.
Walter Mazzarri, in una linea offensiva già intasata, ha disposto l’attaccante macedone molto lontano dalla porta facendolo agire da rifinitore e nei suoi 20 minuti di gara il numero 29 azzurro è sempre stato nel vivo del gioco pur trovandosi fuori ruolo (sarà anche un giocatore duttile, ma rende molto meglio da punta centrale!)e pur non essendo ancora al top della condizione. Nel finale di match l’azione partenopea è passata più volte dai suoi piedi e l’ex interista, pur non facendo niente di mirabolante, non ha affatto demeritato distribuendo passaggi semplici ma sempre precisi.
Ma le pagelle e i commenti del post-partita (da parte di tv, radio, web e quotidiani) hanno sancito l’ennesima bocciatura nei suoi confronti: i voti che ha ricevuto vanno dal 4 al 5. Come è possibile che, ad esempio, Gokhan Inler (probabilmente il peggiore degli 11 azzurri) abbia avuto giudizi più lusinghieri? Perchè una parte di giornalisti, addetti ai lavori e tifosi sembra avere una sorta di sfiducia “preventiva” nei confronti di un calciatore come Pandev, che nel corso di questa stagione potrebbe rivelarsi preziosissimo per il Napoli?
Il popolo azzurro è famoso anche grazie all’amore con cui circonda i propri calciatori, che spesso trasforma in beniamini. Per quale motivo Pandev dovrebbe non godere, a priori, di questo affetto e di questo clima favorevole essenziale per sbloccarsi?
Speriamo che Goran cominci a risultare determinante, già a partire dalla sfida di domani, in modo da rinfrescare la memoria degli scettici, che probabilmente hanno dimenticato che signor attaccante era fino a un anno fa.
Marco Soffitto