Erbetta in campo: “Non so di che parli, non so chi è Osvaldo”

Archiviata la quinta giornata di serie A, che però è la quarta partita (faremo questo fino al 21 dicembre, giorno in cui si recupererà la prima giornata rinviata per sciopero calciatori?), tornano immancabili e inesorabili i voti sul nostro calcio.

Voto 2 ai commentatori che affiancano le telecronache. Troppe volte, durante le telecronache delle partite in cui si affrontano una “big” (Milan, Inter, Juventus), i cui giocatori sono arcinoti, e una squadra che lotta per salvarsi, che spesso annovera tra le proprie fila calciatori non proprio famosissimi, capita di ascoltare frasi tipo “Milito è stato bravo ad andare via in velocità prima di essere fermato da … hmmm … dal numero 2 del Chievo” oppure, mentre si commentano degli episodi arbitrali “si vede chiaramente che Pato accentua la caduta perché la trattenuta di … ehm … del difensore del Catania è molto lieve”. Frasi che, senza dubbio, non possono far piacere i tifosi di Novara, Cesena, Bologna, che pure pagano un abbonamento a Sky o Premium. Per i vari Aldo Serena, Graziano Cesari e chi più ne ha più ne metta, ogni tanto sarebbe cosa buona leggere le formazioni e i numeri di maglia dei calciatori prima di commentare un match o parte di esso.

Voto 8 all’Atalanta. La sagacia di Pierpaolo Marino, che ha svolto un mercato oculato portando in neroazzurro giocatori funzionali al modulo di Colantuono, e che ha consentito al dg irpino di prendendosi  delle rivincite su chi aveva criticato alcuni acquisti effettuati ai tempi del Napoli (Denis, 3 gol fin’ora segnati, e Cigarini, leader assoluto della mediana bergamasca), è la chiave dello straordinario inizio di stagione dell’Atalanta. Peccato per quei 6 punti di penalizzazione, perché a questo punto la dea sarebbe prima in classifica.

Voto 6 alla tempestività della grafica di Mediaset Premium. Durante la partita Napoli – Fiorentina, circa alla metà del secondo tempo Montolivo ha ricevuto una pallonata al basso ventre da Gargano. Il centrocampista viola è rimasto a terra dolorante per circa un minuto prima di riprendere a giocare. Dopo solo pochi secondi è apparsa la schermata “Palle Perse”. Sarà una coincidenza, ma quelli di Premium quanto a tempestività sono mostruosi.

Voto 7 a Osvaldo. “Non so di che parli, non so chi è Osvaldo” diceva il barbiere della mala a Bud Spencer in “Lo chiamavano Bulldozer”. È più o meno quello che hanno detto la maggior parte degli appassionati di calcio dopo le prime due partite della serie A riferendosi all’acquisto più oneroso del mercato della Roma: quel Pablo Daniel Osvaldo che quando segna esulta come Batistuta e che nel suo passato in Italia non era mai andato oltre i 5 gol stagionali. Ebbene, Luis Enrique crede fortemente in lui e nelle ultime due giornate i suoi gol (2) hanno fruttato 4 punti ai giallorossi e la prima vittoria. Mica male!

Voto 10 a chi mi da la risposta a queste domande:

1. Perché tutti i calciatori il cui cognome è Fontana vengono chiamati dai giornalisti Jimmy (Geatano, ex centrocampista, Alberto, ex portiere, Alberto Maria, attualmente al Novara) mentre, per esempio, i Rossi non vengono chiamati Vasco o, anche, Ranieri, non viene chiamato Massimo?

2. Perché i giocatori che giocano nel ruolo di esterno, quando attaccano, si dice “scendono sulla fascia”, mentre per i difensori che avanzano, andando nella stessa direzione, si dice “salgono”?

3. Perché Andrea Agnelli continua a battersi per uno scudetto che, al massimo, verrà ritirato, e che, comunque, non andrà nella bacheca della Juventus?

Luigi Erbetta

luigierbetta@hotmail.com

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