Aronica: Il “lucchetto palermitano” sembra un personaggio uscito da un racconto di Kafka: una vera e propria metamorfosi quella del jolly difensivo siciliano. La sua Europa League fu un disastro tanto quanto la sua Champions, per il momento, è un trionfo. Sicuro di sé, attento nelle marcature e in perfetta sintonia con i colleghi di reparto, Totò Aronica, al suo terzo anno nel Napoli, ha completato la sua trasformazione da anatroccolo in cigno e ora può vantarsi di essere un titolarissimo.
Zuniga: Il terzino colombiano è l’esempio vivente di come non si debba usare il termine “bidone” senza cognizione di causa. Scelto da Pierpaolo Marino tre stagioni fa e pagato quasi 9 milioni d’euro, Juan Camilo Zuniga ha iniziato la sua avventura in azzurro inanellando prestazioni scadenti e scivolando velocemente in panchina. Ma con l’avvento di Mazzarri, il numero 16 partenopeo ha cominciato a crescere (imparando anche a giocare sull’out mancino) e tra la fine dello scorso campionato e l’inizio di questo sembra letteralmente inarrestabile: uno dei migliori fluidificanti in giro per l’ Europa, al punto che il Barcellona si è interessato al giovatore sudamericano. Ora Juan Camilo è una vera garanzia per il Napoli ed un altro titolarissimo per Mazzarri.
Se il Napoli vuole vincere finalmente qualcosa ha bisogno dell’apporto di tutti: Aronica e Zuniga rappresentano l’esempio da seguire per una squadra che vuole puntare in alto.
Marco Soffitto
Articolo modificato 30 Set 2011 - 13:45