E SONO DUE – L’evoluzione da attaccante a stantuffo di destra tuttofare non ha cancellato una discreta vena realizzativa, riemersa con prepotenza in questo avvio di campionato. Dopo Il tap-in di Cesena ecco il siluro che ha disintegrato la porta dell’Inter e zittito i tifosi nerazzurri. E prima di loro quelli rossoneri, quando il 21 marzo 2010 freddò il colpevole Abbiati. Toro-San Siro 2-0.
NAZIONALI, OCCHIO! – In questa ascesa inarrestabile manca ancora il riconoscimento di una convocazione in Nazionale. Se Hugo dovesse scegliere vestirebbe “albiceleste” pure quando dorme, ma questa chiamata tarda ad arrivare, e le primavere del “Toro” sono ben 31. Dal 2002, per via delle sue origini, il giocatore del Napoli ha passaporto italiano, quindi in teoria sarebbe abile arruolabile anche per la Nazionale nostrana col rischio di scatenare i soliti dibattiti sull’identità calcistica. Ora come ora, però, privarsi di un atleta in stato di grazia sarebbe un vero delitto, quindi c’è da riflettere con gudizio, che sia Sabella o Prandelli.
Giorgio Longobardi
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Articolo modificato 2 Ott 2011 - 14:06