Luciano Spalletti è nato a Certaldo, il paese di Boccaccio, 40 chilometri a sud di Firenze, ma ha radici forti a Empoli, la città dove vive Walter Mazzarri. Dopo lo scudetto conquistato in Russia è stato incoronato nuovo Zar di San Pietroburgo. Allo Zenit, che è sponsorizzato dal colosso dell’energia Gazprom, ha conquistato tutti con il suo gioco spettacolare. Dopo che in Italia aveva conquistato tutti con la qualità del calcio della sua Roma e l’invenzione del modulo 4-2-3-1 con Francesco Totti centravanti.
Dopo cinque giornate di serie A, qual è la squadra favorita allo scudetto?
“Ci sono cinque o sei candidate, sarà una bella lotta. Non è facile sceglierne una”.
Ci provi.
“Non voglio fare nomi, diciamo le solite. E poi c’è pure il Napoli”.
Ecco, parliamo degli azzurri.
“Mi piace moltissimo il gioco del Napoli, sono incantato dall’entusiasmo con cui i giocatori vanno in campo e il loro approccio alle partite. Mentalmente sono a posto, li vedo motivati e determinati”.
Quale aspetto la colpisce di più del Napoli?
“Sono travolto dalla capacità con cui Mazzarri e De Laurentiis in così poco tempo hanno creato una squadra capace di competere in ogni manifestazione con autorità e personalità. Senza dimenticare il ruolo avuto dall’ex direttore generale Marino che è stato molto bravo a ricostruire una squadra finita in serie C. Per me Pierpaolo è stato sempre un sostegno fondamentale”.
Tanto da poter anche vincere lo scudetto?
“C’è il mix giusto: una buona squadra in un contesto di entusiasmo che quasi sempre è coinvolgente”.
Dunque, Napoli squadra da battere?
“Potrebbe diventarlo, ma a patto che qualcosa a Napoli cambi. E non mi riferisco a questioni tecniche o legate alla competitività della squadra”.
E a cosa, allora?
“A me come è stato massacrato Mazzarri dopo la sconfitta con il Chievo per le scelte che ha fatto proprio non mi è andato giù e non l’ho compreso. Il processo fatto all’allenatore è un segnale di un ambiente che non è ancora maturo. Ecco, per vincere lo scudetto sotto questo aspetto deve crescere”.
È sembrato un po’ esagerato cambiare tutti quei titolari.
“Ma che dice? Nessuno conosce la rosa come il tecnico: non può usare sempre gli stessi giocatori, il turnover è una cosa giusta e nessuno meglio di Mazzarri sa chi far giocare e chi tenere a riposo. Ripeto, nessun meglio di lui”.
Dunque, non è stato giusto criticarlo?
“Ma certamente. Un grave errore, anche i toni usati. Che mi auguro nessuno ripeta più per il bene del Napoli e del suo processo di crescita: non vorrei che alla prossima sconfitta Mazzarri si ritrovasse ancora una volta sotto processo. Sarebbe una cosa imperdonabile”.
Quando ha letto Inter-Napoli 0-3 ha pensato a un errore?
“Macché, il Napoli è forte sul serio”.
Sa che potrebbe incontrare Mazzarri agli ottavi di Champions?
“Non mi stupirei più di tanto, ho visto il Napoli giocare contro il City e affrontare il Villarreal come se fosse una veterana in Europa. Sarei contento di poterlo sfidare, anche perché significherebbe che anche il mio Zenit ha passato il turno”.
Lo sa che gli ha portato via un giocatore su cui aveva puntato molto?
(Ride n.d.r.).
“Criscito, vero? Ma è importante anche per noi. E lo sta dimostrando: è un ottimo difensore che sta facendo davvero molto bene nel campionato russo”.
Chi prenderebbe dal club azzurro?
“A me garbano quelli che sono capaci di “strappare” le gare… E al Napoli ce ne sono diversi che hanno le caratteristiche per poterlo fare”.
Sembra un po’ l’identikit di Lavezzi?
“Niente male l’argentino, ha talento e cuore… Ma c’è pure qualcun altro che vedrei bene nella mia squadra”.
Con un colosso come la Gazprom alle spalle, non è che i tifosi del Napoli devono aver paura?
“Ma no, è solo un gioco… Ho una grande stima per la rosa del Napoli, fatta di veri campioni, di quelli seri che piacciano tanto a me come a tutti gli allenatori. Ma io mi tengo stretti i miei che tanto bene stanno facendo in questa stagione”.
Torniamo al campionato. E la Roma in chiave scudetto?
“È un pezzo della mia vita, la società e la città hanno sempre un posto nel mio cuore. E sono innamorato di questa Roma. Ma non dico altro…”.
La sua filosofia di calcio è sempre la stessa di Roma: chi tira indietro la gamba, perde?
“È così, non bisogna mai accorciare il piedino, la squadra che vince più contrasti quasi sempre conquista il successo”.
Il nome di Spalletti è sempre di attualità. Sembra che alcune società questa estate si siano mosse per riportarla in Italia.
“Il calcio italiano mi manca, ma altrove ci sono meno pressioni e la vita è più facile. Ho un contratto qui e mi trovo bene. Se non mi mandano via, e se non capitano situazioni nuove, rimango ancora a San Pietroburgo”.
A proposito, De Laurentiis dice che è una brutta città e che è meglio vivere a Napoli.
“Davvero? Io e la mia famiglia la troviamo incantevole. Così come è bellissima Napoli. È una delle poche battute che gli è “venuta male”. Ma penso che l’ha fatto solo nel tentativo di convincere Criscito a cambiare idea. Io, del resto, ho un’immensa stima per il presidente del Napoli”.
In Russia ha due punti in più dal Cska a quattro giornate dalla fine: se vince il campionato, rifarà il giro del campo a torso nudo a meno dieci gradi come lo scorso anno?
“Può darsi. Ma primo devo vincerlo. E ripetersi non è mai facile nel calcio. Anche perché c’è un grande equilibrio”.
Fonte: Il Mattino