C’è un’altra squadra che fa capo a Walter Mazzarri. E’ quella formata dal suo staff. Un team affiatatissimo. Viaggiano insieme da anni e si muovono con una sincronia tale da sembrare un’orchestra. Sia durante la settimana che nel giorno della partita. Ognuno sa già il compito che gli spetta. Si tratta del vice allenatore, Nicolò Frustalupi, figlio dell’indimenticato Mario; del preparatore atletico, Giuseppe Pondrelli, bolognese di Budrio; di quello dei portieri, Nunzio Papale, catanese di Belpasso. Con l’ingresso in Europa League, Mazzarri, ne suggerì un altro che De Laurentiis non esitò a mettere sotto contratto: Enzo Concina, friulano, già compagno di squadra di Mazzarri ai tempi del Nola, nonché con trascorsi da calciatore in Canada dove aveva acquisito la doppia nazionalità. Quest’ultimo funge da tuttofare, disponendo di buona conoscenza della materia e di un bel modo di porgersi con i calciatori. Il tecnico toscano ritiene fondamentale il compito dei propri collaboratori. Ecco perché li ha scelti uno per uno in base a caratteristiche ben precise. Avendo lui lavorato da vice di Ulivieri nonchè discusso la tesi a Coverciano sul ruolo del collaboratore del tecnico, Mazzarri sapeva su cui puntare.
ESPERTI – Con Frustalupi, ligure di trentacinque anni, breve passato da calciatore, il feeling è nato a Pistoia, nel 2002. Sollevò le attenzioni di Mazzarri con le relazioni così dettagliate che presentava sul conto degli avversari in veste di osservatore. Ed a Livorno lo chiamò a fare il suo vice. Con Pondrelli, invece, la conoscenza risale all’epoca del settore giovanile del Bologna. Ex insegnante Isef, Pondrelli non si è più staccato da Mazzarri. Nel suo curriculum anche uno stage al Chelsea. L’incontro con Papale, ex portiere del Catania promosso in A nell’83, avvenne, invece, ad Acireale. Altre due figure operano a margine: l’ex preparatore del vivaio azzurro, Saccone, e l’osservatore abile nel mimetizzarsi, Claudio Nitti.
Fonte: Corriere dello Sport