Benevenuti al San Paolo, la terra promessa del calcio del futuro, l’epicentro in cui ritrovare genio e sregolatezza: benvenuti al Liverpool e anche al Barcellona, al Manchester City e all’Inter e ovviamente all’interessato Villarreal; benvenuto a chi ha scelto Napoli per mettere a fuoco Lavezzi e Cavani, Hamsik e chissà chi altro, oggetti d’un desiderio inappagabile, fondamenta d’un progetto (azzurro) per arrivar lontani, capisaldi d’un club che ha smesso d’osservare il gotha del calcio dal buco della serratura e s’è intrufolato nell’élite, con la quale confrontarsi attraverso i gioielli incedibili, nonostante le attenzioni. Napoli, l’Europa ti invidia.
AMORI ETERNI – Cavani, Hamsik e Lavezzi, vale a dire un bomber, un centrocampista con il vizio del gol e uno spaccapartite (quasi) unico nel suo genere; e anche: ventiquattro anni e otto mesi, ventiquattro anni e tre mesi e ventisei anni e cinque mesi, la quintessenza d’un rivoluzione ideologica che mira (sempre) in alto. Cavani, Hamsik e Lavezzi: in sintesi, la meglio gioventù alla conquista dell’Europa, con il fascino della tenera età e la tentazione della materia grigia che abbonda e però non emigra, incellophanata dalla manifesta volontà di starsene aggrappata a quei sessantamila che li hanno eletti a totem inavvicinabili, ad eroi di una rivoluzione capace di trascinare in Champions, laddove nessuno avrebbe osato mai.
E’ CHIC! – L’alta nobiltà accomodatasi in tribuna non era lì per caso e la morbosa curiosità della nobiltà europea cercava di scrutare i margini di miglioramento, la consistenza del terzetto, le eventuali possibilità (future) d’intervento su un mercato sbarrato: dal Liverpool al Manchester City e dal Barcellona all’Inter, i capitalisti del calcio hanno scelto il San Paolo per inviare i propri osservatori e provare a svelare vizi privati e pubbliche virtù di tre tenori sistemati da un bel po’ sui propri taccuini e però inaccessibili, intoccabili, blindati dai contratti a lunghissima scadenza e, ancor prima, dalla volontà precisa di farsi cullare da quel san Paolo innamorato perso di loro.
«UNA STORIA LUNGHISSIMA» – Napoli è il Paradiso scoperto in tempi non sospetti, nelle pieghe d’un progetto in fase embrionale: e quell’oasi trasformatasi in Eden è ora divenuta una mozione d’affetto per Hamsik e per Lavezzi e per Cavani, i tenori capaci di recitare in coro il loro atto di fede: «Qui vogliamo vincere» . Non ci sono mal di pancia, né prigioni dorate: c’è un’idea di calcio formatasi nel tempo, nel 2004, e divenuta poi entità concreta, insensibile a qualsiasi (eventuale) corteggiamento smorzato a caldo da Riccardo Bigon – il diesse – su Hamsik ( «i nostri rapporti con Marek sono fantastici e questo è un amore che durerà a lungo» ).
CHI VIENE, CHI ASPETTA – Tutti al San Paolo, anche chi se ne sta davanti al video: scrivono in Russia che lo Zenit non molli, che aspetti il momento giusto per provarci con Lavezzi; ma il vento dell’Est non sposta gli equilibri emotivi, d’un Pocho che con Napoli ora dialoga su Twitter e resta concentrato tra Champions e campionato, per regalarsi sogni.
L’ON LINE PER IL TRIO – Il Bayern è un punticino in più in Europa, la vetrina sempre spalancata per fare ammirare quel terzetto che si vede ma non si tocca; e poi, domani, c’è il Cagliari, c’è la corsa-scudetto da tener viva, per puntar dritto poi verso l’Udinese, che fa da apripista ad una una novità tecnologica in casa-Napoli: da ieri, sono in vendita, attraverso il sito della società, i primi biglietti (di Tribuna Posillipo) on line. Un assist per evitare le file, un ponte lanciato per i tifosi.
Fonte: Corriere dello Sport
Articolo modificato 22 Ott 2011 - 10:21