Archiviato il week end più triste dell’anno per gli sportivi italiani e non solo, durante il quale il campionato di Serie A è passato in secondo piano rispetto a quanto accaduto in Malesia, ci ritroviamo con i nostri inesorabili voti su quanto accaduto nel mondo del calcio nostrano, buttando lo sguardo anche in casa di qualche nostro vicino.
Voto 4 all’inchiesta sull’inagibilità del nuovo Juventus Arena. È il vanto di una società che nascondeva gli ultimi anni di insuccessi sportivi dietro un progetto futuribile e che avrebbe portato benefici economici e, conseguentemente, di performance. È considerato lo stadio più all’avanguardia in Italia, il primo passo per avvicinarsi ad una nuova concezione anglosassone di fruire il calcio dal vivo. Eppure, a meno di tre mesi dall’inaugurazione, è già sotto inchiesta. Motivo: le forniture di parte dell’acciaio utilizzato per la sua realizzazione non era a norma. Sono scattate denunce, indagini, il solito tran tran mediatico che incrementa qualsiasi cosa che avviene in Italia trasformandolo inevitabilmente in una figuraccia. Morale della favola: riusciamo a far ridere di noi all’estero anche quando operiamo con buoni propositi.
Voto 8 a Kevin Prince Boateng, Stevan Jovetic, Eric Lamela e Maxi Moralez. Sono loro gli uomini copertina del week end calcistico italiano. Ognuno con una storia diversa alle spalle, ognuno decisivo per la propria squadra.
Il primo è partito dalla panchina a Lecce, dove i suoi compagni, alla fine del primo tempo, erano già sotto 3-0. Il mister lo chiama nell’intervallo e gli chiede di riscaldarsi perchènella ripresa toccherà a lui cambiare la partita. E Boateng esegue. Tre gol, uno più bello dell’altro, che spianano la strada alla rimonta rossonera, conclusa con la rete di Yepes, regalano i tre punto al Milan.
Jovetic lo scorso campionato lo ha seguito in TV, da casa sua, qualche volta dagli spalti del Franchi, dove andava trascinandosi dietro le stampelle che lo aiutavano a reggersi in piedi. Quest’anno per giocatore montenegrino è iniziata una nuova vita. Vice capitano dei viola, è il leader della sua squadra ed è già arrivato a 5 gol in campionato.
Il giovane argentino della Roma, invece, è arrivato in Italia lo scorso agosto. Dicevano di lui: “è un buon giocatore ma farebbe meglio al circo che in un campo di calcio”, “come si possono spendere 15 milioni in questo momento per un emerito sconosciuto”, “è un nobile del calcio, ma la concretezza non è il suo forte”. La risposta del giovane Eric è arrivata a 7 minuti dal suo esordio nel campionato italiano, contro il Palermo, ritardato a causa di un infortunio che l’ha tenuto fermo fino ad ora: stop sul vertice destro dell’area di rigore avversaria, controllo e tiro di interno sinistro che disegna un arcobaleno diretto nell’angolo opposto, concludendo la propria traiettoria alle spalle del portiere. Gol decisivo per il successo dei suoi.
Moralez è il folletto dell’attacco dell’Atalanta. Scoperto da Pierpaolo Marino, quella vecchia volpe, e portato in Italia non appena ha ottenuto l’incarico di direttore sportivo della Dea. Maxi, alla sua seconda doppietta italiana, è uno degli artefici del sorprendente avvio degli uomini di Colantuono.
Voto 7 a Barcellona – Siviglia. Come si fa a dare 7 ad una partita finita 0-0, in cui le uniche cose belle fatte vedere nei 90 minuti sono state le parate del portiere andaluso? Risposta. Vedere dal 90° in poi. Iniesta si invola in area, qualcosa lo sfiora. Va giù. Rigore. Il Siviglia aveva resistito per tutta la partita agli assalti della squadra più forte al mondo. Vengono espulsi Kanoute e Navarro per la frustrazione di una partita che potrebbe essere gettata alle ortiche. Sullo 0-0, a tempo ormai scaduto, la palla è sul dischetto. Lionel Messi è a qualche passo dal pallone che è fermo tra lui e Armenteros, portiere del Siviglia. L’arbitro fischia. Il due volte pallone d’oro prende la rincorsa. Il Camp Nou si appresta ad esultare per l’ennesima vittoria, anche se questa volta meno netta e meritata. Messi calcia verso la sua destra. Armenteros si distende, apre le mani e i suoi guanti ribattono il pallone tenendo la porta del Siviglia immacolata. La partita finisce 0-0, ma in Andalusia hanno un nuovo eroe: Emiliano Armenteros.
Voto 7.5 al Levante. Restando nella Spagna dei Messi e dei Ronaldo, ma anche dei Rossi e dei Banega, dando uno sguardo alla classifica, scopriamo che in testa non c’è, come prevedibile, il Real Madrid o il Barcellona, ma neanche il Siviglia, il Valencia o il Villareal. A guidare la Liga, dopo otto giornate c’è il Levante. Seconda squadra di Valencia, i Granotes hanno una bacheca pressocchè vuota. Da noi il Levante è conosciuta soprattutto perché nel 2007-2008, fu allenato da Gianni De Biasi, fresco di esonero dal Torino, con cui retrocedette in Segunda Division. Tornato in massima serie due anni fa, nella scorsa stagione il Levante ha concluso il torneo all’ottavo posto, ponendo le basi per l’esaltante inizio di stagione in corso. Durerà? Vedremo.
Voto N.P. alle parole per descrivere la tragedia che ha spezzatola vita di Marco Simoncelli. Ci limitiamo semplicemente ad un R.I.P. Sic.
Luigi Erbetta