Nel Napoli che conferma di essere «grande con le grandi» brilla la stella di Christian Maggio. Anche l’Udinese, sino alla scorsa giornata prima in classifica, non è sfuggita alla regola che sembra non conoscere eccezioni in questo inizio di stagione. E nel Napoli «grande con le grandi» il killer spietato è sempre lui, l’esterno della Nazionale. Con i suoi compagni ha iniziato a stupire nella gara di esordio in Champions League, fornendo a Cavani l’assist vincente, al termine di una sgroppata straripante. Ha continuato nell’incredibile serata di San Siro, quando ha in sostanza deciso il match, prima procurandosi il calcio di rigore (con relativa, ed anche discussa, espulsione dell’interista Obi) e poi segnando il secondo gol all’Inter, su assist di Mascara e dopo aver vinto lo sprint dei 100 metri con il giapponese Nagatomo.
E poi, ancora in Champions, è stato lui a provocare l’autorete di Badstuber nella gara con il Bayern Monaco, dopo una delle sue specialitá: attaccare lo spazio, bruciare l’erba con il suo sprint irrefrenabile, in quel caso battendo nello scatto un certo Lahm. Non poteva, per questo motivo, mancare all’appuntamento con l’Udinese, una delle migliori squadre di inizio campionato. Lo stacco di testa che ha determinato il 2-0 e, in sostanza, steso l’Udinese è stata l’espressione del suo strapotere fisico, una delle qualitá precipue di Maggio. L’esterno di Montecchio, in sintonia da tempo con il pubblico partenopeo, ha ringraziato la torcida esultando alla sua maniera, ovvero inchinandosi dinanzi alla curva B. Con il gol di ieri l’incursore azzurro ha raggiunto quota 15 in campionato con il Napoli (in 97 presenze, dunque raggiungerà quota 100 nel match interno con la Lazio dopo la sosta), che diventano 17 se si considerano anche le reti siglate in coppa (in totale in 118 gare giocate con la maglia partenopea).
In totale è arrivato a quota 29 sigilli in carriera (in 263 presenze), dei quali 27 in serie A, ai quali aggiungere anche le 4 reti segnate tra Under 18 e Under 20. Per uno che ha iniziato da terzino puro (e fu proprio Reja a farlo esordire con la maglia del Vicenza) sono cifre incredibili: Maggio tuttavia è l’espressione del calcio moderno, è ala e cursore, è terzino e attaccante, ormai nel pieno della maturità al punto che neanche il ct Prandelli può farne a meno. Ieri è uscito dal campo con un largo sorriso, non ha proferito parola rispettando il protocollo societario, ma era contento. Per il gol, certo, ma anche per la vittoria. E’ andato via felice dal San Paolo, ricevendo per sms i complimenti della famiglia, con il fratello Denis su tutti, e correndo dalla sua Valeria, sposata lo scorso 23 maggio nella loro Montecchio, fidanzata storica e organizzatrice di eventi nella vita professionale.
Maggio ha festeggiato a cena con lei, nella loro casa, mettendo però nel mirino i prossimi obiettivi: innanzitutto le prossime gare con il Catania e il Bayern Monaco, poi provare a superare il record di reti in serie A ed infine partecipare agli Europei con l’Italia. In mezzo c’è la stagione del suo Napoli, con cui conta di chiudere la carriera: la trattativa per il rinnovo del contratto (sino al 2015) è iniziata da tre mesi ed è destinata a concludersi positivamente entro l’estate.
Articolo modificato 27 Ott 2011 - 10:28