Chissà se l’immaginava Diego Armando Maradona quando debuttò a 16 anni, nel 1976 nell’Argentinos Junior, che dopo meno di 10 anni sarebbe stato accolto da circa 70 mila persone in uno stadio San Paolo già in esultanza dopo aver assistito a qualche colpo di testa e un tiro verso la porta sotto la curva B. Con la maglia del Napoli il Pibe de Oro, che oggi compie 51 anni, ha raggiunto l’apice del successo regalando ai tifosi e alla squadra momenti di gloria e soddisfazioni che ancora oggi vengono ricordati con emozione sia da chi quegli anni li ha vissuti, sia da chi ne conosce solo le immagini.
Portando gli azzurri ai vertici del calcio internazionale, affiancato da altri campioni come Bagni, Careca e Giordano – solo per citarne alcuni – è ancora, dopo vent’anni, il mito indiscusso della Società Sportiva Calcio Napoli e, dopo di lui, nessuno ha più indossato la maglia numero 10, fatta eccezione per i campionati giocati dagli azzuri in serie C.
“Anche se potessi della mia vita non cambierei niente”, afferma il vincitore negli anni ’80 del pallone d’oro che, nonostante la vita turbolenta, nel bene e nel male, trova sempre il modo per far discutere di se. Soprattutto in questo caso e a Napoli dove, in occasione del suo 50esimo compleanno un anno fa, ci fu il “Giubileo maradoniano”, festeggiamenti che durarono tutta la notte contemporaneamente a quelli organizzati a Buenos Aires.
Anche quest’anno il suo sarà un compleanno da number one: festeggerà, infatti, il primo posto in classifica dell’Al Wasl, squadra di Dubai di cui è ct da maggio scorso. Insomma gli anni passano, le cose cambiano ma i campioni … bè quelli restano.
Francesca Forte