Alla vigilia del match delicatissimo di coppa con il Bayern, riaffiorano i ricordi nelle menti dei napoletani; i ricordi di un passato in cui la Germania non faceva così tanta paura e in cui disputare partite al di fuori del territorio nazionale non era un evento da ricordare.
Ma i napoletani rimembrano anche situazioni più recenti legate al club bavarese; in
particolare l’approdo all’ombra del Vesuvio di Josè Ernesto Sosa, soprannominato il Principito. Ad inizio carriera il centrocampista argentino era considerato una promessa del calcio sudamericano; su di lui si mossero tanti club ma furono i bavaresi a strapparlo alla concorrenza anche di alcuni club italiani.
Col tempo Ernesto ha palesato tutti i suoi limiti, legati ad una lentezza tipica dei calciatori sudamericani e ad una scarsa capacità di adattamento alla tattica e al gioco europeo.
A Napoli non è riuscito a conquistare la fiducia di tecnico e tifosi, guadagnandosi l’appellativo di pacco dell’ultimo mercato; tuttavia il costo del suo cartellino è stato recuperato attraverso la cessione agli ucraini del Metalist. Così il club di De Laurentis è riuscito a rimediare all’unico errore della campagna acquisti della passata stagione.