“Chi soffre di problemi di cuore, le partite del Napoli non le dovrebbe guardare!” e in effetti un minimo di verità in questa frase c’è. Si, perché il Napoli stupisce. Sempre. Non si arrende. Mai.
Può capitare, infatti, che una sera in terra germanese, ci si ritrovi sotto di due goal: il primo, al minuto diciassette (‘a disgrazia) e il secondo, al minuto ventidue (‘o pazzo), e ritrovarsi, quindi, a fare i conti con la superstizione e pensare che eventualmente se proprio dovesse finire male, per il giorno dopo tieni pronto un bell’ambo da giocare. Può capitare, ancora, al minuto quarantuno (‘o curtiello) che ad un certo punto ci si ritrovi sotto di ben tre goal: “E allora domani me lo gioco questo terno”, pensi.
Ma il Napoli, come abbiamo detto, stupisce. E allora succede che, rimasti in dieci uomini, un difensore al debutto in Champions riesce a mettere il pallone in rete per due volte: al minuto quarantaquattro (‘ e cancelle) e al minuto settantotto (‘a bella figliola), e si riapre la partita, si alimentano le speranze e la convinzione che nulla è poi così scontato. Si combatte fino alla fine per dimostrare che si è all’altezza di quella squadra importante, in quello stadio imponente. Mancano pochi minuti e il cuore batte all’impazzata, il match non è ancora chiuso, c’è una possibilità. Ed è qui che chi soffre di cuore dovrebbe spegnere la tv, perché l’emozione troppo grande che ti regala la visione di chi lotta fino alla fine, è difficile da sostenere.
Può capitare, infatti, che una sera in terra germanese, ci si ritrovi sotto di tre goal, ma il viaggio verso casa lo percorri col sorriso sulle labbra e la consapevolezza che anche questa volta il Napoli … ha fatto fare i numeri!
Francesca Forte