Sfidiamo chiunque a selezionare nel corso degli anni una sola partita che ha visto protagonisti gli azzurri ed i bianconeri dove sia possibile dire “si, questa è quella più spettacolare”. Gioie e dolori, delusioni e soddisfazioni, sorrisi e lacrime hanno caratterizzato questa sfida che và al di là degli orizzonti calcistici, sfiorando il compromesso sociale che divide la classe dirigenziale da quella della media borghesia, “la classe operaia” direbbe qualcuno. Per anni ci si è identificati nella vittoria o sconfitta sportiva per delineare scenari pro o contro un potere industriale che ha assorbito onte di meridionali verso il Piemonte, dove da circa cinquant’anni si assiste all’esodo degli emigranti “con la valigia di cartone”. I simboli legati al clima sportivo-industriale sono senza dubbio la famiglia Agnelli, tutt’ora presente in società con il giovane rampollo Andrea, quella “chimera” chiamata FIAT fino a pochi anni fa l’emblema di un’Italia proiettata al successo economico. Proprio gli stessi simboli che trainano ancora oggi una mentalità calcistica che pone come obiettivo primario dei campionati del Napoli quello di battere la Juve per sentirsi liberi da certi ingranaggi, libero da catene sociali, liberi da ciò che per anni ha costretto ad abbandonare la propria terra per cercar fortuna altrove, “un altrove” chiamato “Torino“, così lontana dai colori e dagli odori di Napoli, aggrappata ad un destino precario si, ma con una dignità ed un istinto di sopravvivenza che ci contraddistingue da secoli. Secolare è anche il numero di eventi sportivi che hanno fatto la storia di queste due compagini unite solo “dall’odio sportivo“. Ricordarne una per tralasciarne un’altra sarebbe riduttivo, ci piace però ricordare una delle pietre miliari della storia di Napoli-Juve. Anno di grazia 1989 (e “stato di grazia“, oseremmo dire) , quarti di finale di Coppa Uefa, scontro fraticida (in termini di nazionalità) tra il Napoli di Diego e la Juve di Tacconi e Barros. La partita d’andata si è chiusa con un secco 2-0 per i bianconeri, al San Paolo ci si aspetta una Juve guardinga e abbottonata, pronta a sfruttare i contropiedi. Il Napoli dal canto suo, dovrà cercare subito di trovare un gol per sfruttare l’onda d’urto dell’entusiasmo di uno stadio gremito da far paura. Lasciamo i commenti alle immagini poichè l’estasi sportiva che quella sera accarezzò le gote dei milioni di tifosi azzurri rimarrà per sempre una delle immagini più alte di un’orgoglio partenopeo che nel tempo sopravvive nonostante anni di sofferenze dovuti alla decadenza nelle serie minori e dal fallimento. Tutti sognavano di ritrovarsi nuovamente al cospetto della “Signora” del calcio italiano per restituire “gli schiaffi” che la sorte e una cattiva gestione avevano dato al Napoli e ai napoletani. In questi anni di rinascita abbiamo già assistito a questa rivincita sportiva , ma si sà, i napoletani non ne avranno mai abbastanza, sopratutto quando si parla di battere i bianconeri. Parola alle immagini, con l’augurio che la storia infinita possa finalmente mettere in palio traguradi più ambiti… che sia l’anno giusto ?
Coppa Uefa Napoli-Juventus 3-0 d.t.s.
Articolo modificato 5 Nov 2011 - 17:35