Ovviamente ci riferiamo alle polemiche nate dopo il “posticipo posticipato” di ieri sera. Il prefetto, il sindaco e i vari assessori partenopei forse sono stati persino troppo zelanti (anche sull’onda emotiva della sciagura di Genova) ad annullare con tanto anticipo il match del San Paolo, ma con che titolo i malpensanti bianconeri pretendono di entrare nel merito della questione e criticare decisioni delicatissime che non dipendono dalla sfera calcistica?
Ciò che si contesta non è la critica, sempre e comunque legittima, ma la ridicola vena complottista di cui è intrisa. Per farla breve una parte dell’ambiente juventino lascia intendere (ma non osa dire a piena voce) che la Napoli istituzionale – amministrativa e quella calcistica siano state in combutta per rinviare la partita.
Cari tifosi di Del Piero & company: i ragazzi di Walter Mazzarri non hanno bisogno di questi espedienti, soprattutto se si tratta di evitare una sfida stravinta nel corso degli ultimi 4 anni consecutivi. Gli azzurri sono usciti a testa altissima dai campi di Manchester e Monaco, figuriamoci se tremavano di paura di fronte alla squadra di Antonio Conte!
Inoltre chi ha da rammaricarsi per l’annullamento della gara è solo il Napoli: infatti il match si recupererà quando gli azzurri saranno impegnati nell’ ultima e decisiva fase a gironi della Champions League, in quello che sarà un vero periodo di fuoco per i campani. La Juventus (che ha voluto imporre la data del recupero) invece ha solo un impegno settimanale e i suoi tifosi durante questa stagione si sono abituati a trascorrere le sere del martedì, del mercoledì e del giovedì in sala bingo, al cinema o mangiando fuori.
Dove è andato a finire, se mai è esistito, il famoso ” stile Juve” ? La squadra piemontese somiglia ad uno di quei principi caduti in disgrazia a cui non è rimasta neppure la nobiltà d’animo: ormai possono fregiarsi solo del proprio blasone e del passato che fu.
Marco Soffitto
Articolo modificato 7 Nov 2011 - 17:13