Napoli-Juventus, doveva essere una notte di grande calcio, invece si è trasformata in un’area di polemihe. I bianconeri accusano Il Napoli, con tanto di dossier alla mano, per aver rinviato la partita non per questioni “logistiche” ma per tirar un po’ il fiato. Naturalmente questo tipo di atteggiamento non è stato gradito dai vertici del clan azzurro, perché il rinvio dopo i fatti di Genova è stato un atto doveroso per l’incolumità dei tifosi, dunque per garantire l’ordine pubblico.
Ancora oggi si discute sulle responsabilità della sciagura abbattutasi in Liguria, il rinvio della partita, che si sarebbe giocata tuttalpiù a porte chiuse, è stato un atto di “prevenzione” e non di “prevaricazione” degli impegni di campionato.
Dalla lega di serie A piovono accuse: «Del rinvio abbiamo saputo dalla tv» così ha commentato duramente il presidente Beretta. Anche molti altri presidenti di serie A non è andato giù soprattutto che il club azzurro non abbia informato i dirigenti della Lega del vertice mattutino convocato dal prefetto di Napoli. Da Lotito a Lo Monaco, da Preziosi a Ghirardi. Tutti a puntare l’indice su quella mancata telefonata alla Lega.
Per far fronte alle esigenze di broadcasting delle tue emittenti televisive è stata individuata non la data più utile ma quella “accessibile”, perché le due giganti del calcio indiretta hanno voluto la partita “in notturna” per assicurarsi un corrispettivo in share. Come si legge dalla nota ufficiale si recupererà martedì 29 novembre, alle 20.45. L’asticella delle difficoltà oggettive per gli uomini di Mazzarri si è notevolmente innalzato, perché saranno sette le gare in 22 giorni da affrontare (che diventano nove in 28 per chi va nazionale questa settimana). Oltre al campionato c’è il sogno Champions da custodire gelosamente.
Alessandro D’Auria