Il mercato di gennaio del Napoli legato al cammino in Champions League. Se gli azzurri dovessero centrare la qualificazione agli ottavi arriverebbero rinforzi consistenti. Nel mirino un centrocampista di corsa ed esperienza internazionale: il ghanese Sulley Muntari è stato già contattato e ci sarebbe anche il parere favorevole dell’Inter. La società milanese è pronta a cedere il centrocampista (in scadenza di contratto) o favorirne il prestito accollandonsi la metà dell’ingaggio di tre milioni. Secondo Branchini, Pasqualin e Zavaglia (procuratori ed agenti Fifa esperti di mercato) sarà importante recuperare gli infortunati Britos e Donadel .Sembrava, ma non è stata, una settimana di transizione, in attesa della ripresa del campionato. Il Napoli ha, infatti, ricevuto segnali incoraggianti dai suoi «globetrotters» al servizio delle rispettive nazionali: Lavezzi, più di tutti, ha saputo mettere insieme delusioni e delizie perché è riuscito ad evitare un tracollo alla sua Argentina e a segnare un gol non da poco. Ci sarebbe da meravigliarsi se il caso non riguardasse il Pocho e un team di così alto profilo. Lo stupore – e qui entrano in gioco gli auspici propizi – sovviene quando un giocatore eternamente alla ricerca della continuità sotto rete ricomincia a segnare (ricordate il progetto Mazzarri? Vorrebbe trasformarlo in un bomber, quindi in un fuoriclasse assoluto) e riesce a prendere per mano la propria squadra (l’Argentina) conducendola fuori dal guado: insomma, una gran bella prova, quella di Lavezzi, un mix composto da tecnica e temperamento.Tra qualche giorno il Napoli – come le altre più autorevoli competitrici per il titolo tricolore – riacquisirà tra i ranghi i propri «nazionali» e dovrà preparare la prima di una serie di sfide incessanti, tutte ravvicinate. Si comincia con la Lazio. La leadership della formazione di Reja non stupisce: poche idee, tuttavia molto chiare, un organico ben scelto e il tecnico più maturo e navigato che ci sia. Questa Lazio ricorda un po’ il Verona di Bagnoli. Dopodichè, il Napoli avrà a che fare con Manchester City, Atalanta e Juventus. Non male.C’è da valutare l’effetto della lunga sosta prima di questi «botti» da far esplodere uno dietro l’altro. Il Napoli non gioca una partita da diciotto giorni per il rinvio del match con la Juve, un handicap che lo staff tecnico sta colmando con intenso lavoro sul campo. Già, ma come comportarsi con gli atleti impegnati altrove? Il loro grado di recupero sarà visibile già sabato contro la Lazio. Si comprenderà, allora, se l’euforia della Mazzari band – difficile da trovare a questi livelli di professionismo, qui tutti corrono molto, tutti rispettano in modo ossessivo le consegne – tornerà ai valori di qualche tempo fa. I ragazzi in maglia azzurra saranno i primi a capirlo, in quanto consapevoli che il Napoli funziona solo se galvanizzato dall’entusiasmo. È per questo motivo che nel gruppo ci si fida di Mazzarri con dedizione assoluta. Certo, Cavani e compagni vengono da una sconfitta in campionato, è la terza volta in nove partite, e da un ko in Champions, ma quello con il Bayern è il meno traumatico dei rovesci subìti. La complessa costruzione di Mazzarri denota alcune crepe, provocate da polemiche, assenze e stanchezze. Toccherà al Napoli ribaltare il tavolo e dissipare un fastidioso interrogativo: ma il mercato estivo ha irrobustito o indebolito la terza forza dello scorso campionato?
Fonte: Il Mattino
Articolo modificato 14 Nov 2011 - 09:38