Sabato notte Eddy Reja è il protagonista della sfida di scena al San Paolo: il suo presente e il suo passato si confrontano. A Napoli ha vissuto tantissime emozioni: gioie, dolori, successi, sconfitte, critiche ma soprattutto rispetto. Con lui il Napoli è rinato, è uscito dal tugurio per riaffacciarsi nuovamente sulle porte dell’Europa. Lo scorso anno il popolo napoletano questo non lo ha dimenticato, infatti, solo a pochi ‘grandi uomini’ ha regalato un tributo da brividi.
Arrivò a Castelvolturno in tenuta casual nel 2005, a gennaio, alla vigilia di una partita con il Cittadella, e se ne andò in giacca e cravatta nel 2009, a marzo, proprio dopo una sconfitta con la Lazio.
Con i partenopei è partito dalla C per arrivare in A. Ha raccolto consensi con il passare degli anni, mettendo in atto una scalata da capogiro. Non solo è arrivato nella massima serie ma ha anche conquistato l’accesso alla Coppa Uefa. Con 188 panchine azzurre cadenzate, Reja è uno degli allenatori più longevi nella storia del Napoli, insieme ad Ottavio Bianchi e Giuseppe Chiappella. Lo scorso aprile il friulano ha cercato di sgambettare il lanciatissimo Napoli di Mazzarri, non ci riuscì ma in compenso la partita fu una delle più entusiasmanti di tutta la stagione: un rimonta pazzesca degli azzurri coronata con il 4-3 nei minuti di recupero da Cavani. Dopo quel match il Napoli scartocciò quel regalo chiamato Champions.
Dunque quello di Reja sarà un nuovo ritorno da avversario al San Paolo, proprio quello stadio che lo ha gratificato di più nel corso della sua lunga carriera. Come sempre proverà a mettere il bastone tra le gambe degli azzurri, ma di una cosa siamo certi: non mancherà lo spettacolo.
Alessandro D’Auria