Quando Roberto Mancini dice che “il San Paolo è uno dei suoi stadi preferiti” il pensiero va indietro a quel 18 novembre 1990, quando la sua Samp andò a vincere 1-4 in casa dei campioni d’Italia del Napoli, ponendo le basi dello Scudetto vinto nella primavera successiva dai blucerchiati, unico nella storia del club. Quel giorno Mancio realizzò una doppietta, uno di quei gol lo ha sempre votato come il suo più bello: “Una girata al volo. E ricordo che i tifosi del Napoli applaudirono quel gesto. Nel tempio di Maradona fu il massimo”. Ma ora non è tempo di amarcord, anzi nella storia più recente, quella del Mancini allenatore c’è un precedente poco benaugurante: il 2 marzo 2008 perse a Fuorigrotta con l’Inter dominatrice in Italia una imbattibilità di 31 partite e quasi undici mesi e anche di 32 trasferte in due anni. Dunque conosce le trappole del San Paolo e soprattutto stima il Napoli e Mazzarri: “Ha un impianto di gioco competitivo e tre attaccanti moderni che farebbero la fortuna di qualsiasi club”. Tra l’altro quando nell’estate 2007 il Napoli prese Hamsik dal Brescia l’allora allenatore dell’Inter si arrabbiò con i suoi dirigenti che si fecero scappare un talento che aveva seguito da tempo. Spiega Mancini: “È molto dura giocare ogni tre giorni, siamo in un buon momento. Sarà difficile, il Napoli ha una grande occasione e cercherà di sfruttarla. I tifosi azzurri sono molto più caldi e spingeranno la loro squadra, ma è bellissimo giocare in una cornice così. Non facciamo calcoli, siamo abituati e giocheremo per vincere, come sempre. Allo stesso modo la squadra di Mazzarri, che in casa è fortissima“. Mazzarri avvicina il City alle più grandi e Mancini ricambia il complimento allo stimato collega: “Noi abbiamo grandi giocatori, ma dire che siamo vicini a Barcellona e Real Madrid è troppo presto. Noi siamo più vicini al Napoli che ha una squadra e un allenatore che stimo moltissimo”.
Si parla di Mario ambito e amato a Napoli. “I complimenti a me di Prandelli? Il merito è di Mario, che ha capito che può crescere e in fretta. Cosa mi aspetto da lui domani? Prima bisogna vedere se giocherà. Poi mi auguro che continui sui livelli degli ultimi tre mesi. È uno dei migliori giocatori italiani e potrà esserlo sempre più. De Rossi? Non credo si sposterà da Roma”.
PENSANDO A DIEGO — “Approfitto per mandare un grande abbraccio a Diego, che begli anni e che sfide insieme! Questa città è straordinaria (la moglie Federica è nata qui, ndr), e non è il caso di far polemiche su scontri, che poi possono succedere ovunque. Ai tifosi del Manchester ho detto che ci per loro sarà l’occasione di conoscere una città bellissima”.
AGUERO … A CASA — E sentite il Kun: “Per me questo è un campo particolare dove Diego era di casa. Non so cosa mi riserverà il pubblico ma essendo un parente di Maradona… spero bene. Non c’è stato bisogno mi spiegasse che fosse un dio per i napoletani, come per noi in Argentina. Negli ultimi giorni non ho parlato con lui per via del lutto della mamma. Approfitto per mandargli un grande abbraccio. In campo mi divertirò e sono tranquillo. Non so se sarò titolare, chiedete a Mancini”.
FORMAZIONE — Mancini ha l’imbarazzo della scelta, a parte l’aventiniano Tevez. A sinistra probabilmente schiererà Kolarov, autore dell’1-1 all’andata, favorito su Clichy. Probabile un 4-2-3-1 con Dzeko centravanti e Aguero che potrebbe restare in partenza in panca. Questi i probabili 11: Hart; Richards, Kompany, Lescott, Kolarov; Barry, Milner (De Jong); Silva, Yaya Touré, Balotelli (Aguero); Dzeko
Fonte: gazzetta dello Sport