Una mattina da incubo e una notte da sogno. “Magica”. La vita va così. E meno male, verrebbe da dire. Vero Marek? “Beh, sì: che spettacolo”. Uno show in piena regola. Un film. Una favola di calcio che il Napoli ha scritto con la passione dei tempi migliori. Sono tornati, signori. Sono tornati gli eroi del San Paolo. Quelli che la Champions se la sono sudata e che oggi, anzi ieri l’hanno sbranata come cannibali. I dentoni di Hamsik brillano: che fame. Che voglia di conquistare anche la Spagna: “Non sarà facile, ma ci crediamo”.
IL SOGNO – E allora, il giocatore più seguito. Tra i più amati e ammirati di tutta Manchester: che a Mancini piaccia non è mica un mistero, come del resto a Sir Alex Ferguson e dunque allo United. Lui e De Laurentiis, però, lo hanno detto a tutti: resterà ancora con la maglia azzurra sulla pelle. Il calcio è tutto una promessa e tutto un sogno, si vedrà, per il momento vale la dichiarazione di lui, Marek il freddo. Hamsik che sembra la controfigura in miniatura dell’Ivan Drago di Rocky, quello di “ti spiezzo in due”, e che ieri, però, s’è sciolto in un sorriso e in una frase che può diventare lo slogan di tutta la Napoli che prima ha rischiato le coronarie ne poi ha goduto felice. “E’ stata una notte magica. Magica. Una vittoria importantissima e meritata. Siamo felici”.
LO SPAVENTO – E’ felice anche lui, sereno, brillante, nonostante la rapina subita ieri mattina dalla sua compagna, Martina Franova, ex giocatrice di pallamano di buon livello in dolce attesa per la seconda volta. Marek minimizza: “Sono tornato a casa dopo aver saputo per tranquillizzare Martina, e onestamente l’ho trovata serena. Certo, s’è spaventata e preoccupata un po’ perché è incinta, ma è tutto sotto controllo. Sta bene. Anche la rabbia è passata, ma è ovvio che non vuoi mai che accada qualcosa alla tua famiglia”.
L’IMPRESA – Meglio parlare di calcio, allora. E di Champions. Di una storia che all’improvvisa sta assumendo i contorni dell’impresa. E pensare che il Napoli era considerato la cenerentola del girone – definito – “della morte”. Hamsik ci pensa un attimo, magari gongola un po’, ma poi torna lucido: “Sia chiaro: vincere con il Villarreal in trasferta sarà molto difficile, però la cosa importante è che tutto dipenderà da noi. La qualificazione è nelle nostre mani. Bisogna crederci. Ci crediamo. Daremo tutto per passare il turno, come sempre”.
IL PALO – Non accadeva da un po’, invece, di registrare qualche sua zampata micidiale. Il palo della porta di Hart sta tremando ancora. Pieno. Che jella: ecco, ad Hamsik è mancato solo il gol, il suo pane. Ma lo smalto sta tornando quello dei momenti migliori: “Peccato, sì, ma non solo per la mia occasione: anche Maggio e Lavezzi hanno avuto buone chance. Avremmo dovuto essere più concreti e chiudere la partita prima, così da evitare la sofferenza finale, ma alla fine ce l’abbiamo fatta”. Napoli eroico, maturo, a tratti strepitoso. E sapete cosa? Hamsik lo urla: “Non ho mai avuto paura della beffa. Non ho mai temuto di non vincerla, questa partita. Ne ero certo”.
LA DEDICA – Gioia e poi anche ironia virtuale. Via Twitter, che alla fine è diventato il mezzo più rapido: “Vittoria dedicata a tutti i gufi “. È la dedica a chissachì di Mascara. Accade anche questo in una notte magica.
Fonte: Corriere dello Sport
Articolo modificato 23 Nov 2011 - 09:42