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Certe notti vorresti non finissero mai. Perché un Napoli così “è meglio di una bella donna” dice un tifoso innamorato. Notte di frastuono a Fuorigrotta e in centro città, perché questa vittoria 2-1 sul Manchester City va festeggiata a lungo e resterà scolpita nella storia di un club che intorno al fenomeno Maradona aveva vissuto il suo lustro di gloria per poi precipitare fino alla terza serie. Notte storica nel vetusto San Paolo, adrenalina a mille, ma anche e soprattutto una squadra moderna che sta impressionando il calcio internazionale non solo per i risultati, ma per prestazioni convincenti.
LA SQUADRA PIU’ EUROPEA – Il primo ad affermarlo, in tempi non sospetti e a Champions ancora non iniziata è stato un certo Gigi Buffon: “Il Napoli, per tipo di gioco, è la squadra più europea che c’è in Italia”. Non che sia più forte del Milan, con individualità eccellenti, ma proprio il gioco organizzato di squadra fatto di ripartenze brucianti, ma anche di sovrapposizioni tempisticamente perfette (vedi Dossena sul gol del 2-1) dimostrano che il lavoro portato avanti da due anni a questa parte da Walter Mazzarri è eccellente e di valore assoluto. E non solo sotto l’aspetto mentale, ma anche tattico e tecnico perché non c’è giocatore del Napoli che non sia migliorato in questo biennio di crescita esponenziale. Significa che se lavori bene gli investimenti sui giocatori contano, ma conta ancor di più l’applicazione e la voglia di scalare ogni montagna. Con il calcio inglese negli ultimi anni, con qualche eccezione, abbiamo spesso masticato amare sconfitte. I confronti del Napoli con il City che ha speso più di tutti e domina incontrastato la Premier, è impietoso per l’album di stelle di Mancini, al di là dei risultati. Sul piano del gioco, col suo dinamismo, gli azzurri a Manchester come al San Paolo hanno dimostrato di saper ribattere colpo su colpo con grande efficacia, che non significa solo contropiede.
QUANTI TIRI – E quella “crescita esponenziale” che ama sempre ricordare Mazzarri è suggellata dalle statistiche. Dopo i primi quattro turni, il Napoli era la squadra con meno tiri nello specchio della porta di tutti i gironi, oltre ai gol: solo 7. Ebbene nella straordinaria notte di Fuorigrotta i tiri nello specchio sono stati 6, significa anche qui che si è lavorato maggiormente sulla precisione, con Hart che si è ritrovato più volte sbucare delle maglie azzurre solitarie davanti a lui. Nella mente restano fissati i gol di Cavani, le incredibili accelerazioni di Lavezzi, ma si sono mossi tutti in sincronia, consentendo ben poco a una batteria di attaccanti da far tremare qualsiasi difesa. E allora basta nominarne un altro, di questi fantastici protagonisti, ormai da tre anni a livelli di eccellenza, Morgan De Sanctis.
LA PARTITA DI MORGAN – Se a Vila-real fra due settimane il Napoli completerà l’impresa, dovrà applaudire il suo portiere, decisivo in più occasioni: dal rigore parato a Gomez, all’uscita su Balotelli. Morgan ci scherza su: “Con Mario ci eravamo simpaticamente sfidati nelle giornate passate insieme in Nazionale. Lui ha segnato, ma io ho neutralizzato un’altra sua grande occasione. Fra noi è finita pari, ma la cosa più importante è che ha vinto il nostro gruppo, capace di superare qualsiasi difficoltà”. Ed è proprio questo che innamora il tifo azzurro: questa voglia di non arrendersi mai e di potersela giocare con qualsiasi avversario. Ogni volta dagli spalti ci sono oltre 50 mila persone che giocano. E chi c’era sa che gli ultimi 10′ di fischi assordanti al possesso palla del City hanno svegliato chiunque nel raggio di diversi chilometri. Nessun dorma: passa il Napoli.
Fonte: Gazzetta.it
Articolo modificato 23 Nov 2011 - 09:38