Il gelo piomba sul San Paolo. L’incredibile prende forma in una manciata di minuti facendo svanire una vittoria che sembrava nelle mani del Napoli.Tristezza e delusione per questo pareggio in rimonta della Juve che era andata sotto dopo 22 minuti ma ha aspettato e colpito nel punto più debole dei napoletani, il lato destro della difesa azzurra. Non è stato un furto, quello dei bianconeri, bensì un delitto perfetto. Stordita all’inizio, la squadra di Conte ha saputo pazientare senza smarrirsi, e la sua rivincita se l’è presa con la forza del gioco: per metà partita, il secondo tempo, ha resistito sino a sferrare con Pepe il colpo risolutivo, quello della beffa. Fallisce dunque la rimonta in campionato del Napoli, per la rabbia di tutti i suoi innamorati delusi: ora le opportunità per risalire la classifica si allontanano sempre più, sembrano distare nel tempo e nei fatti, un’eternità. Due tempi, due volti incredibilmente opposti. L’equilibrio si spezza subito, come un biscotto, e manco a dirlo è un boccone napoletano. È una voragine quella che si spalanca nella difesa juventina: Hamsik si inserisce in percussione e gela Buffon. Poi tocca a Goran Pandev, rispolverato ad ogni costo per l’assenza di Cavani, una doppietta da docente di calcio, ieri liberatosi dei suoi ritmi bradipeschi e prossimo – si spera – al pieno recupero. Nessuno, forse, tra i 55mila del San Paolo credeva che sarebbe stato così facile e rapido passare in vantaggio contro la Juve e vedersi rimontare tre gol. Ma siccome questo sport si diverte a frantumare certezze, ecco che prima Matri ed Estigarribia e infine Pepe cancellano una notte che sembrava magica. Che tristezza vedere passeggiare la Juve sulle macerie di una vittoria illusoria e su una classifica che lascia indietro il Napoli a nove punti di distanza, forse troppi anche per una squadra che in questa partita ha dimostrato una spiccata vocazione al martirio”.
Fonte: Il Mattino