Ci risiamo. Stamane è trafugata la notizia secondo cui martedì scorso la moglie di Ignacio Fideleff, giovane terzino ultimo arrivato in casa Napoli, sia stata vittima di un tentativo di rapina, o, per meglio dire, di furto con scasso ai danni della sua auto, una Mercedes Matic, mentro faceva shopping con un’amica presso un centro commerciale della zona di Quarto. Quando la donna si è accorta dell’accaduto, non ha subito segnalato l’episodio, perchè sarebbe rimasta molto impaurita, solo dopo qualche giorno si è convinta a denunciare il tutto presso il comando dei Carabinieri di Arco Felice. Sembrerebbe che dall’auto non sia stato trafugato nulla, ma che avrebbe presentato solamente i segni dello scasso e del tentativo di furto della stessa, avendo trovato il deflettore visivamente forzato e con i fili tirati fuori per l’eventuale messa in moto. Ci sarebbe l’intenzione di aprire un’inchiesta, dopo gli avvenimenti accaduti alle compagne di Cavani,Lavezzi e Hamsik, poichè ci sarebbe il sentore di un’inizativa preventiva da parte di qualcuno che avrebbe preso di mira i campioni azzurri. Ci sembra davvero assurdo continuare a “pompare” notizie come queste, anche perchè se n’è parlato fin troppo dopo le vicende scorse, e parlare per luoghi comuni ci sembra sconveniente per la città intera, ma anche incoerente ai fini di un lineare processo di maturazione attraverso il calcio e l’internazionalizzazione che Napoli sta vivendo in questo periodo. Montare un caso e disturbare l’ambiente azzurro è davvero controproducente ed eccessivo, poichè si vorrebbe andare a coinvolgere organizzazioni criminali che probabilmente nulla c’entrano in questi fatti, seppur gravi, ma purtroppo all’ordine del giorno in una città complessa come la nostra. Non gettare carne al fuoco, sopratutto dai mass media, è la giusta reazione ad ignobili avvenimenti come questo, da stigmatizzare ma da non utilizzare come scudo dietro cui nascondere scoop giornalistici e editoriali montati ad hoc per evidenziare ciò che con tutta probabilità non ha nulla a che fare con diseredati che vivono di questi espedienti.