A pranzo sul lungomare di via Partenope, in un angolo del ristorante «Fresco». La margherita preparata da Alfredo Forgione divorata in pochi minuti da Salvatore Bocchetti, uno dei più noti emigranti del pallone. Il difensore napoletano, 26 anni, è passato nell’estate 2010 dal Genoa al Rubin Kazan.
“Il 15 gioco l’ultima partita del girone di Europa League contro il Paok. Il mio futuro? Durante la sosta rifletterò un po'”,
ha spiegato ai cronisti che lo hanno intercettato nel locale. Domani sera Salvatore, cugino di Antonio Bocchetti, cresciuto nelle giovanili del Napoli e lanciato da Zeman nel 2000, tiferà per gli azzurri davanti alla tv.
“Sono molto fiducioso, la squadra è in grado di vincere la partita contro il Villarreal e di qualificarsi per gli ottavi di finale di Champions. Mi scatenerò, sarò un tifoso indiavolato: mi auguro che questo grande obiettivo possa essere centrato, sarebbe bello anche per la città”.
A fine agosto, dopo l’infortunio di Britos, si era diffusa la notizia di un colloquio tra il Napoli e il management del Rubin Kazan per Bocchetti.
“Non ci sono stati più contatti, però io una pietra sulla squadra della mia città non la metterò mai, nel senso che mi auguro di poter giocare un giorno qui”, ha spiegato.
Il ritorno di Bocchetti è un’ipotesi che sta valutando la Juve. L’amministratore delegato Marotta e il tecnico Conte sono estimatori del difensore, ne avevano sondato la disponibilità anche in estate.
“Non ho ricevuto notizie dal mio procuratore. Certo, la Juve è riuscita a tornare su alti livelli: è prima in classifica e ha progetti ambiziosi. Non so, vedremo cosa succederà. Tra nove giorni c’è la partita di Europa League e poi decideremo cosa fare. Ho un contratto da rispettare con il Rubin Kazan, però tornare in Italia mi farebbe molto piacere”.
E a Napoli, in particolare. Un sogno realizzabile?
Fonte: Il Mattino
Articolo modificato 6 Dic 2011 - 09:30