Due scudetti e una coppa Uefa vinti nel Napoli di Maradona, Andrea Carnevale è oggi un apprezzato dirigente dell’Udinese.
Ha visto la partita di Vila-Real?
“Certo, ho esultato con la gente di Napoli, la squadra nel complesso ha meritato la vittoria dopo un primo tempo poco brillante. Gli azzurri erano chiaramente tesi, frenati dalla pressione, del resto la posta in palio era talmente grande che iniziare in modo contratto ci poteva stare. Il Napoli è una squadra composta da nazionali, però la Champions è il proscenio più importante d’Europa. Dopo il gol ho visto il solito Napoli, spregiudicato e padrone del campo”.
Come la definirebbe la qualificazione agli ottavi di finale di Champions?
“Un’impresa straordinaria. Nessuno se l’aspettava, visto il girone molto duro. Tener testa al Bayern Monaco e battere il Manchester City è incommensurabile”.
De Sanctis, Cannavaro, i tre tenori, Maggio e Inler: chi è stato più decisivo nel girone?
“Lavezzi e Cavani un gradino sopra gli altri, ma al di sopra di tutti metto Lavezzi. Ormai è un campione completo, è un trascinatore. Ho visto bene anche Inler, soprattutto dopo il gol. Era tra i più contratti, poi si è sbloccato anche lui. Conosco Gokhan, è un ragazzo eccezionale, ma è timido e deve conoscere meglio i compagni, l’ambiente e la città per dare il meglio di sé. D’ora in poi crescerà, il vero Inler lo avete visto solo a tratti. Gli ho scritto un sms: continua a tirare in porta, non aver paura”.
Quanto di Mazzarri c’è in questo exploit del Napoli?
“Molto, moltissimo. Walter è sempre stato un ragazzo di carattere e un allenatore molto ambizioso. Insieme a Guidolin è il miglior tecnico d’Italia, anche per preparazione tattica”.
Questo Napoli si può avvicinare a quello di Maradona?
“Sì, si può paragonare. C’è ancora qualche distanza, e non solo per Diego. Noi abbiamo vinto qualcosa, ma la strada imboccata da questa squadra è buona è quella giusta»”
C’è qualche similitudine con quella squadra di campioni?
“Soprattutto con il primo Napoli di Diego: anche questo, come quello di allora, ha fame, vuole vincere. La città è di nuovo in fermento e questo è molto positivo. Del resto il Napoli ora ha una grande società, in sette anni De Laurentiis lo ha portato dalla C alla Champions, ma non finisce qui, lo sento. Può arrivare a tagliare grandi traguardi”.
La vittoria del Madrigal può dare la spinta anche per provare la rimonta in campionato?
“Assolutamente. Il Napoli è una squadra tosta e forte, ha perso qualche punto solo per i difficili impegni in coppa. Gli azzurri possono ancora arrivare tra le prime tre. Per lo scudetto vedo ancora avanti Milan e Juventus, ma non si può ancora dire”.
In quale dei giocatori attuali si rivede Carnevale?
“Un pochino in Cavani, che come me ha spirito di sacrificio e aiuta la squadra. È una via di mezzo tra me e Careca, che ricorda per velocità e senso del gol. Cavani ha comunque le stimmate del campione, segna gol d’istinto e d’acrobazia di grande tecnica”.
Articolo modificato 9 Dic 2011 - 09:24