Il Napoli visto a Novara ha deluso per più di un motivo: in primis la squadra di Walter Mazzarri, seppur spossata dalle fatiche di Vila Real, si presentava in campo con una formazione iperoffensiva e molto simile a quella titolare ma ciò nonostante non è riuscita quasi mai ad impensierire la difesa piemontese. Gli azzurri, in secondo luogo, hanno giocato contro una compagine orgogliosa ma davvero modesta e senza il gol di Blerim Dzemaili avrebbero addirittura perso la partita del “Piola”. I partenopei, infine, sapevano bene che battere il Novara avrebbe permesso di rosicchiare punti pesanti a Juve e Milan e di non perdere terreno nei confronti di Udinese e Lazio.
Il campionato per Cavani & company è ormai giunto a un bivio: c’è bisogno di risalire immediatamente la china incamerando sei punti contro Roma e Genoa, altrimenti il rischio di una seconda parte di torneo anonima e deludente potrebbe diventare una triste realtà.
La Roma di Luis Enrique è indecifrabile: potenzialmente affascinante e talentuosa ma tatticamente molto fragile. Il Napoli ha le caratteristiche giuste per mandare al manicomio la difesa giallorossa e mettere in serissima difficoltà l’allenatore spagnolo dei capitolini.
Dopo il derby del sud, il match prenatalizio sarà disputato sempre al San Paolo contro il Genoa (che ieri ha perso il recupero contro l’Inter). Gli uomini di Alberto Malesani non hanno ancora trovato la giusta continuità in campionato, ma quando sono “in serata” mostrano un bel calcio e spesso ottengono i tre punti. I rossoblu liguri però, buon per il Napoli, dovranno fare a meno del loro miglior giocatore a disposizione: quel Rodrigo Palacio, così eclettico e preciso sotto porta, tanto cercato (invano) dall’Inter la scorsa estate.
Roma e Genoa, un crocevia fondamentale per gli azzurri che possono ancora recitare un ruolo da protagonista in campionato. Napoli, niente è perduto. Ora o mai più!
Marco Soffitto