L’azzurro, in campionato, non è più l’anticamera del grigio, ma il colore della svolta, ovvero del Napoli che ritrova se stesso. Per una notte è tornato a fare ciò che meglio lo contraddistingue: essere squadra d’attacco e d’avventura. La Mazzarri band ieri è partita bene per com’era partita male tre giorni fa, oppure la settimana scorsa e via via sino alle quattro sconfitte in queste quindici giornate. Tuttavia Mazzarri non s’è lamentato, sapendo che la sua missione nel Napoli è recuperare e valorizzare.
Per riportare su valori alti un atleta non al meglio occorre un allenatore-maestro, metà psicologo metà stratega, perché non è facile assemblare le attitudini di qualche singolo, magari poco talentuoso. Bisogna inserirlo senza bruciarlo e intanto c’è da motivare i protagonisti come Cavani ed Hamsik.
Vari gli strumenti grazie ai quali il Napoli è riuscito a ribellarsi al momento nero, a strattonarlo e infine a debellarlo. Il principale si chiama orgoglio. A Mazzarri va dato atto d’aver risolto ancora una volta alcuni dei problemi più impellenti sul tappeto. Era molto importante il risultato degli azzurri contro il Genoa, una partita da svolta, per segnare la qualità della stagione. Ha finito per essere la partita perfetta. Per trenta minuti il Napoli ha piegato il Genoa, più insistente e fortunato nell’uno contro uno. Poi il gol, il raddoppio e il tranquillo dominio successivo. La differenza, o per qualcuno il valore aggiunto, della Mazzarri band è stata, come sempre quando vince, la completezza. Non ci sono stati fenomeni, nè giocate stellari. C’è stata una squadra che dapprima ha sferrato i colpi giusti, poi ha controllato con fierezza, usando il suo olio di gomito. Potrebbe sembrare che la forza straripante di ieri si sia manifestata solo grazie alla presunta «normalità» degli ospiti. In realtà, il team di Malesani, sebbene abbia rivelato indubbi limiti oggettivi, possiede anche potenzialità. Ieri i rossoblu sono affondati con naturalezza davanti a una squadra dura, ruvida, ormai pronta a risalire la classifica, ovvero il Napoli che tutti aspettavano, anche in campionato. Adesso, alla ripresa della serie A, toccherà un’altra messa a punto: va migliorato il rendimento in trasferta. Anche lontano dal San Paolo il Napoli deve urgentemente colmare le lacune più gravi.
Fonte: Il Mattino
Articolo modificato 22 Dic 2011 - 09:41