Il saluto alla squadra negli spogliatoi, gli auguri con il presidente De Laurentiis. Poi il messaggio ai suoi più stretti collaboratori: il suo desiderio di staccare la spina fino al 30 dicembre, giorno della ripresa degli allenamenti a Castelvolturno. La sua esigenza di relax per potersi ricaricare quando si ricomincerà a fare sul serio.
Questo il comportamento di Mazzarri nel post partita contro il Genoa: il tecnico è scappato via rapidamente dopo il 6-1, si è infilato in auto per far ritorno a casa. Da ieri si è rifugiato in famiglia in Toscana, a casa, con la moglie Daniela e il figlio Gabriele. Dieci giorni di stop, senza calcio: non vuole parlarne con nessuno, resterà isolato anche dal suo Napoli, salvo comunicazioni urgenti. Erano due mesi che Mazzarri non tornava a casa. Campo, allenamento, ristorante e l’abitazione di Pozzuoli dove vive da solo per scelta, per non farsi distrarre dal lavoro.
La voglia di scappare via rapidamente dal San Paolo, l’ennesima rivincita consumata sul campo: una vittoria larghissima per scacciare via i malumori per la sconfitta contro la Roma e la voce, che aveva già smentito nella conferenza stampa di vigilia, di sue presunte dimissioni a Vila Real. Mazzarri ha consumato la rivincita e si è gustato la gioia in silenzio. L’aveva già fatto quest’anno in occasione di altre vittorie importanti arrivate dopo critiche e tensioni. Decise di rimanere in silenzio dopo il 2-0 all’Udinese al San Paolo, vittoria che arrivò dopo il pareggio di Cagliari. E lo aveva fatto in maniera più clamorosa dopo il successo contro il Villarreal in Spagna. La tensione per l’espulsione, la partita che non riusciva a sbloccarsi, una partita fondamentale per la stagione. Dopo il successo scaricò la tensione tra quattro mura, lui che è un tecnico molto passionale e quest’anno deve fronteggiarsi con l’esigenza di far bene nella Champions League (uno sforzo enorme) e in quella di riconfermarsi in campionato. “Questo gioco ad alzare continuamente l’asticella non mi piace”, questo il concetto che ripete spesso. A lui interessa la squadra e il rapporto con i giocatori. Sull’attaccamento di tutti gli azzurri non ci sono dubbi e ne ha avuto l’ennesima conferma contro il Genoa con la grande prestazione e gli abbracci a ogni gol. Gli è bastato questo. E non ha parlato, anche se le sue dichiarazioni erano giustamente attese perché la conferenza stampa del post partita fa parte del protocollo.
Fonte: Il Mattino
Articolo modificato 23 Dic 2011 - 10:05