Juve e Milan in testa ma non in fuga. Lazio e Udinese stabili. Inter, Napoli e Roma in risalita.
“È tutto ancora possibile”, sentenzia un grande uomo di calcio, Sandro Mazzola, la carriera dipinta di nerazzurro, tra scudetti e Coppe dei campioni con l’Inter, prima di sedersi in poltrona come dirigente di club e opinionista televisivo.
Sei gol al Genoa dopo la sconfitta contro la Roma: quale segnale ha dato il Napoli prima della sosta?
“Di forza, sicuramente. Perché al di là della qualità dell’avversario gli azzurri hanno giocato bene, con grande intensità. Non è facile segnare sei gol in un campionato equilibrato come quello italiano. Vi riesce una squadra che ha valori importanti, quelli che il Napoli ha evidenziato nelle ultime stagioni”.
Dopo sedici partite il Napoli è a dieci punti dalla coppia Juve-Milan e a otto dall’Udinese, terza: è fuori dalla lotta per lo scudetto?
“No, né da quella né tanto meno dalla sfida per conquistare i posti per la Champions League. La vera difficoltà per il Napoli è stata finora rappresentata dall’approccio alle partite di campionato dopo gli impegni internazionali: è stato accusato un sovraccarico fisico e psicologico. Non è ancora cominciato il girone di ritorno, ci sono tanti match, compresi gli scontri diretti: c’è spazio per qualsiasi ipotesi”.
La Champions riprenderà il 21 febbraio, fino al primo match contro il Chelsea ci sarà la possibilità di concentrarsi sul campionato per il Napoli.
“Certo, quelle partite saranno un’opportunità importante per riprendere quota in classifica. E poi c’è un altro elemento da sottolineare: la disponibilità, già manifestata, del presidente De Laurentiis, ad intervenire sul mercato a gennaio”.
Cosa serve al Napoli?
“Mazzarri avrà già dato le opportune indicazioni. Intanto, è arrivato Vargas, un giocatore che si presenta con buone referenze: non lo conosco, sono curioso di osservarlo”.
Il cileno rafforzerà un attacco di grande prestigio.
“Cavani e Lavezzi mi piacciono tanto perché si combinano bene: l’uruguaiano segna tanto, l’argentino è bravo nel dribbling e nei servizi per i compagni. Ma va sottolineato un ulteriore elemento di crescita rispetto allo scorso campionato”.
Qual è?
“Riguarda i meccanismi di centrocampo e difesa: c’è stato un miglioramento in questi due reparti, determinanti per le fortune di una squadra”.
E quanto è determinante Mazzarri?
“Molto, sul piano tecnico e psicologico. Sa dare le giuste motivazioni e sa far rendere la squadra ad alti livelli, questo ormai da tempo. Il ruolo dell’allenatore, nel caso del Napoli, è molto importante”.
Cosa ha detto il campionato dopo sedici giornate?
“Evidenzia un grande equilibrio, più per il rendimento delle squadre medio-basse che di quelle medio-alte, ecco perché non ci sono distacchi così marcati in classifica”.
A cosa va attribuito?
“A un dato che ci arriva dal mercato: è difficile che i grandissimi calciatori arrivino in Italia, per una serie di ragioni, quindi bisognerebbe puntare sui giovani”.
La Juve del nuovo corso in parte lo ha fatto: è la squadra da battere?
“Conte sta portando avanti un ottimo lavoro. È intervenuto anzitutto sulla testa dei calciatori, facendo capire a tutti, dai campioni ai giovani, quanto fosse importante ma dispendioso sacrificarsi. E i giocatori della Juve lo fanno. Il discorso scudetto è aperto, riguarda quattro squadre”.
Juve, Milan, Inter e Napoli?
“Esatto. Senza dimenticare il buon lavoro che portano avanti Lazio e Udinese. E in attesa dei risultati che potrebbe dare la Roma: si è rimessa in moto nelle ultime settimane, vincendo due partite di fila, si potrà fare un punto sulle sue prospettive a fine febbraio. Aspettiamo per capire”.
Azzurri in corsa per lo scudetto, questo è un auspicio. La certezza sono le due sfide contro il Chelsea negli ottavi di Champions.
“Il Napoli ha meritato ampiamente questo traguardo, si è battuto contro avversari di alto livello nel girone e l’ha spuntata. L’accoppiamento con il Chelsea non deve spaventare: le squadre di Mazzarri e di Villas-Boas hanno le stesse chance di qualficarsi ai quarti di finale”.
Perché ha questa convinzione?
“Non si discute la qualità del Chelsea, però in questa squadra ci sono giocatori avanti con gli anni e possono accusare un momento di flessione. Ecco, il Napoli dovrà essere bravo ad approfittare anche di questo”.
Fonte: Il Mattino
Articolo modificato 24 Dic 2011 - 10:49