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“Il vento del Nord” che soffia sul mercato del Napoli

Internews.it sostiene che i tifosi del Napoli dovrebbero ringraziare Moratti per l’acquisto di Vargas.

Infatti, stando a una notizia divulgata dalla suddetta fonte, il presidente nerazzurro sarebbe stato il finanziatore dell’operazione di mercato conclusasi con l’arrivo di Vargas alle pendici del Vesuvio con l’unico scopo di blindare il passaggio di Lavezzi all’Inter a giugno.

A mio avviso, la stampa settentrionale, ultimamente in particolar modo, rincara eccessivamente la dose quando tratta la materia Napoli.

A gettare altra benzina sul fuoco, infatti, ci ha pensato oggi Tuttosport affemando che Moratti abbia già ipotecato la cessione di Lavezzi versando nelle casse azzurre 15 milioni di euro.

E’ giunto, pertanto, in “casa Napoli”, il momento di mettere i puntini sulle “i” e fare un pò di ordine. Ammesso e non concesso che a fine stagione il Pocho potrebbe realmente andare via da Napoli per trasferirsi nella Milano nerazzurra, ma l’arrivo di Vargas appare tut’altro che una condizione necessaria e sufficiente per assicurarsi che ciò avvenga.

Il club azzurro ha infatti più volte ribadito la volontà di puntare su giovani talenti che, in prospettiva, siano destinati a diventare campioni (com’è avvenuto con i vari Lavezzi, Hamsik, Gargano) per incrementare e non sfoltire la “collezione” di De Laurentiis. Appare, in tal senso, contraddittoria, la volontà già ampiamente comprovata di privarsi di un pezzo pregiato per sostituirlo con un nuovo acquisto. Inoltre, il giovane cileno, è senza dubbio una giovane promessa del calcio, ma appare tremendamente azzardato ed affrettato avanzare illazioni che vanno così oltre, senza ancora averlo visto, neanche una volta, palla al piede, con addosso la maglia azzurra tramutare in fatti concreti le grandi aspettative che in molti ripongono in lui.

Al di là di ogni considerazione tecnica, le suddette illazioni, appaiono ancora più vergognose e diffamatorie nei confronti del club azzurro, del Presidente De Laurentiis e irrispettose del lavoro che la società, e gli uomini che la compongono, hanno dignitosamente e brillantemente svolto negli ultimi anni, nell’assoluta autonomia decisionale ed economica. Ricordiamo ed evidenziamo che il Napoli è una delle poche società italiane a vantare un bilancio attivo ed è l’elemento che ha sempre contraddistinto la gestione targata De Laurentiis. 

La politica parsimoniosa e ragguardevole adottata negli ultimi anni, infatti, non ha mai trovato impedimenti di natura economica, né la società si è mai imbattuta in problematiche ad esse riconducibili (ritardi nei pagamenti degli stipendi o difficoltà analoghe). Pertanto appare surreale, non credibile e improbabile che le notizie riportate dalle suddette testate possano corrispondere ad un dato di fatto oggettivo ed inconfutabile.

C’è una linea sottile che separa la figura del giornalista/cronista dallo scrittore e, non sempre, e non tutti, riescono a non varcarla.

Il dovere di un giornalista è di raccontare fatti reali che trovano riscontro certo ed attendibile nella realtà.

Lo scrittore dispone di infinita carta bianca per dare libero sfogo al suo estro e alla sua fantasia.

Se l’ uno sconfina nel territorio di competenza dell’altro, il risultato finale è una frittata impazzita, una majonese montata male , una torta sguarnita di emozioni e contenuti.

Chiunque si avventuri, nell’ uno o nell’altro ruolo, dovrebbe avere, almeno, l’onestà intellettuale di rendere palese, in qualche modo, al lettore che presume di imbattersi in una notizia reale, che quanto i suoi occhi leggono potrebbe essere frutto di un artificio dettato più dal suo estro creativo che non dal semplice dovere di riportare un fatto veritiero o potenzialmente classificabile come tale. Qualora quest’opzione non fosse contemplata tra le varie ed eventuali modalità sulle quali impostare il proprio cervello, al momento della stesura del pezzo, è consigliabile fare appello al buon senso che, si spera, non abbia subito inflazioni per effetto della crisi economica nella quale imperversa attualmente il nostro Paese. Ma, se anche l’esito di questa ricerca nel proprio “database-cerebrale” si conclude con un secco “voce non trovata”, si farebbe bene ad indirizzare i propri sforzi e le proprie attività intellettive verso altre tipologie di mansioni.

In alcuni casi, è meglio praticare il silenzio, piuttosto che “partorire imbarazzo.”

Luciana Esposito.

Articolo modificato 27 Dic 2011 - 18:07