L’allenatore Gigi De Canio è intervenuto nel corso della trasmissione Radiogol in onda su Radio Kiss Kiss rilasciando alcune dichiarazioni sulla squadra di Mazzarri: “ Riguardo l’arrivo di Vargas, dico che bisogna considerare le caratteristiche del giocatore che si presenta con un ottimo biglietto da visita. A differenza di Maradona che quando arrivò a Napoli entrò a far parte di un gruppo e di una società che stavano allestendo un progetto in crescita, il cileno è un campione dotato di grandi potenzialità che arriva a rafforzare un organico, dal punto di vista tecnico, già ben allestito, in quanto si contenderà il posto con Hamsik, Lavezzi, Cavani, Pandev, tutti ottimi giocatori. Inoltre – ha aggiunto De Canio – è un acquisto importante anche sotto l’aspetto della plusvalenza, in quanto, in prospettiva, il valore del suo cartellino può aumentare e la sua eventuale cessione arricchire le casse della società. “
Riguardo le critiche mosse all’allenatore azzurro in merito al modulo di gioco che è solito adottare, De Canio dichiara: “Tutti i moduli di gioco hanno vantaggi e svantaggi. Altrimenti ogni allenatore si specializzerebbe su un unico modulo, quello che rende un modulo più o meno applicabile sono le caratteristiche dei giocatori.
In un modulo con una difesa a tre con due giocatori impegnati sulle fasce – spiega l’ex allenatore del Lecce – comporta una minore evoluzione del gioco in questa zona del campo perché i due giocatori impiegati in questo ruolo hanno ampi spazi da percorrere. Inoltre, possono andare incontro a cali di condizione fisica, proprio perchè i due esterni ripiegano in difesa, ma si proiettano anche in attacco, quindi hanno lunghi spazi da percorrere di circa 70-80 metri.
Io credo che si possa far bene e vincere anche con una difesa a tre. Lo dimostrano gli ottimi risultati ottenuti dal Milan di Zaccheroni, lo confermano, non solo il Napoli attuale, ma anche l’Udinese. La difficoltà non è nel modulo, ma bisogna, piuttosto, avere gli interpreti adatti per allestire una difesa a tre ottimale. La grande Juventus di Lippi – continua – ha giocato allo stesso modo per anni e ha continuato a farlo anche nel dopo-Lippi. Lo stesso Milan di Sacchi utilizzava il gioco a zona seguendo la scia tattica di Liedholm, seppure lo stesso Sacchi abbia portato altre innovazioni. Lo stesso Mazzarri è ripartito dalle direttive impostate dal suo predecessore, Edy Reja. I tecnici che nel corso degli annni hanno allenato l’Udinese, tra cui anche il sottoscritto – afferma sorridendo – hanno continuato a praticare la filosofia di Zaccheroni schierando la difesa a tre, ma sostituendola, di volta in volta, con calciatori di migliore qualità, per effetto degli acquisti praticati dalla società e questo ha contribuito a perseguire i risultati attualmente raggiunti. Quindi io sostengo che – conclude l’allenatore – il comune denominatore è rappresentato dalla qualità dei calciatori.”